24/04/2012 02:00
Primo piano
di Nicola Grandesso
Dopo gli articoli dello scrittore Giorgio Todde sulla presunta continuità della nuova amministrazione comunale con la precedente nel voler cementificare il colle di Tuvixeddu, e dopo gli interventi pubblici di Maria Paola Morittu contro gli studi di fattibilità sul parcheggio sotto Castello, la sezione cagliaritana di Italia Nostra individua un nuovo colle per insistere nella sua pressione nei confronti del sindaco Zedda, che già aveva smentito e chiarito le sue posizioni successivamente ai primi due attacchi. L’associazione di tutela del patrimonio culturale e ambientale, infatti, ha acquistato due spazi pubblicitari davanti al mercato civico di San Benedetto e vi ha affisso due manifesti 6×3. “Sindaco Zedda, liberaci tu dal cemento sul colle di Bonaria!”, recitano a caratteri cubitali i due enormi cartelli firmati da Italia Nostra. Dietro l’effige della Madonna patrona della Sardegna, una selva di gru innalza palazzi a ridosso della basilica. Non è chiaro a cosa facciano riferimento i manifesti. Probabilmente alla delibera con cui il consiglio comunale aveva malvolentieri approvato, a gennaio scorso, l’edificabilità delle cosiddette aree BS3* tra via Milano, via Taranto e via Ravenna, di proprietà della società SODELCO. A più riprese alcuni consiglieri della maggioranza hanno spiegato che si trattava di accordi, presi dalla precedente amministrazione, arrivati ad un “punto di non ritorno” del loro iter burocratico. “Tornare indietro avrebbe significato – spiega il presidente della Commissione Urbanistica, Andrea Scano – compensare i proprietari delle aree in questione con indennizzi o, più probabilmente, rischiare contenziosi con i privati che costringerebbero l’amministrazione a grossi risarcimenti, a discapito dei progetti destinati alle scuole, alla mobilità sostenibile, all’edilizia sociale”.