Patrocinio dell’Unesco, “visto” culturale dell’Istituto etnografico regionale su costumi e gioielli. L’assessore Argiolas: è anche una grande occasione turistica
CAGLIARI Sant’Efisio non è più un giorno ma una settimana. Ci sono turisti connazionali e stranieri che hanno già da tempo il biglietto per assistere alla sfilata e arriveranno alla grande sagra dei sardi col posto assegnato nelle tribune di piazza del Carmine. Il Comune, per la prima volta, ha fatto la prevendita dei biglietti per i tour operator con uno sconto del 15 per cento.Chiunque venga perammirare costumi e carri oppure per avvicinarsi a un rito religioso secolare non sarà deluso da aggiunte posticce o infastidito da spettacolarizzazioni inopportune: Sant’Efisio resta una sagra miracolosa perché più va avanti negli anni, più diventa famosa nel mondo, più le arciconfraternite, gli amministratori pubblici e gli ambienti religiosi e culturali sardi si impegnano per difenderne l’originalità e il senso. Tra le altre cose ieri, nella conferenza stampa, l’assessore al Turismo e alle Attività produttive, Barbara Argiolas, ha spiegato che la responsabile del settore Musei dell’Istituto superiore regionale etnografico (Franca Rosa Contu) passerà al setaccio gioielli e costumi degli 82 gruppi folk attesi alla sfilata per accertare che questi siano rigorosamente fedeli alla tradizione. Ecco perché, per il quinto anno consecutivo, la commissione nazionale per l’Unesco ha concesso il patrocinio: Sant’Efisio resta un evento che, come pochi, costituisce di per séunmomentodi tutela e di promozione del patrimonio etnografico e culturale popolare. Con patenti di così alto prestigio, Sant’Efisio a poco a poco è diventato anche un grande evento turistico e il Comune, in collaborazione con altre istituzioni, lo sta trasformando anno dopo anno nel più importante appuntamento turistico della città col resto del mondo. Qualche numero: le persone che sfileranno a piedi sono 2.200, i cavalli 260, i comuni rappresentati 65. Il primo maggio la sagra comincia, fino al 4, giorno del rientro del Santo dal pellegrinaggio fino a Nora, c’è molto da fare e da vedere. La Fiera, musei, galleria comunale e spazi espositivi aperti per mostre di vario genere: dalle tre opere di Francesco Ciusa concesse dalla famiglia dello scultore ai Giardini pubblici alla mostra mercato dell’artigianato artistico in piazza Yenne. Poi il museo archeologico alla cittadella, villa Muscas a Sant’Alenixedda, l’ex Vetreria , ilmuseosiamese, la collezione Valle all’Exmà e al Lazzaretto “Le stive e gli abissi”. Il 4 pomeriggio chi volesse assistere al ritorno del Santo potrà accedere alle tribune per un prezzo simbolico. La settimana di Sant’Efisio finisce in grande: il il 5 e il 6 maggio ci sarà Monumenti Aperti, la manifestazione che apre spazi non accessibili di solito al pubblico.