VILLANOVA. Fila di commercianti in auto ieri pomeriggio all'ingresso del quartiere
Via Tempio, parla un carrozziere: gli affari sono in calo
Fotogrammi: ore 16, piazza Garibaldi. Dieci auto sono in fila davanti all'occhio spietato della telecamera. Suonano il clacson, qualcuno al volante si innervosisce per l'attesa. Pochi metri più avanti i vigili controllano uno per uno i pass residenti. Gli agenti sono al di là del varco, pronti a punire chi si addentra nella zona a traffico limitato di Villanova. Nel vecchio quartiere, sotto chiave da otto giorni, i commercianti non hanno diritto ai pass. E molti di loro si apprestano ad abbassare le serrande delle loro attività. L'immagine di un quartiere che si voleva rivalorizzare ma che ora rischia il declino.
C'è aria di chiusura nello storico quartiere, oggi bunker. L'hanno soprannominata “zona taglia lavoratori” e in via Tempio tra poco ce ne saranno ben pochi, di lavoratori. E non è la crisi, è la Ztl. Pochi metri più avanti c'è l'Inail, il parcheggio sotterraneo. Blindato, perché sta dietro la linea di fuoco e gli utenti sono costretti a lasciare le auto anche a centinaia di metri di distanza. Disagio paradossale per i disabili e gli invalidi. E il quartiere intanto muore: «Sino al '91 nessun problema, dal '93 a oggi sempre peggio», è il grido di dolore di Francesco Collu, titolare - dal 1965 - dell'omonima autocarrozzeria, in via Tempio. Con la nuova Ztl si prospetta la chiusura: «Ci ha ucciso», dice. Per un po' le cose sono andate bene: «Sino al '91 avevo sei dipendenti e un socio». Dopo, sempre peggio: «Dal '93 siamo calati del 70- 80 per cento»; poi i primi licenziamenti, sino ad arrivare ad avere un solo socio. Ancora per poco, all'orizzonte l'imminente serrata del suo esercizio di via Tempio: «È l'unica decisione che posso prendere».
Sara Marci