Sì alla richiesta degli standisti: «Non viene nessuno, a che serve far pagare?» Maora è quasi una rivolta: scarsa pubblicità e grande disorganizzazione
di Michele Ciampi
CAGLIARI Il quartiere fieristico della Sardegna è desolatamente vuoto anche in questa soleggiata mattinata di fine aprile. Come una moderna fortezza Bastiani nella quale gli espositori attendono clienti che non arrivano. Eccezione la visita di una pattuglia composta da due finanzieri che non ha certo il carattere del blitz, come tiene a precisare il maresciallo capo Fabio Fontanella. I titolari degli stand sono in rivolta. Sotto la guida di Alessandra Zupi si radunano davanti alla direzione dell'Ente Fiera e chiedono di parlare con il direttore generale Benedetto Etzi della disastrosa situazione in cui versa quest' anno la manifestazione. Cercano un rimedio che possa spingere fuori dalla crisi, nel frattempo hanno deciso di chiudere gli stand. Chiusa la cupola e il padiglione dell' agroalimentare, chiuso anche l'artigianato internazionale. Gli standisti chiedono che almeno nei giorni feriali l’ingresso sia libero, un modo per fronteggiare il pauroso calo di presenze. Milton Salas è al suo dodicesimo anno di presenza in Fiera e dice che «mai aveva riscontrato una situazione così difficile». «Già lo scorso anno - continua - avevamo chiesto che fossero rilasciati ingressi omaggio,manon siamo stati ascoltati e quest' anno la situazione è ancora peggiore, in nessun altra Fiera si paga l' ingresso ». Sulla stessa linea Antonio Di Matteo, che viene da Como: «È’ assurdo far pagare le persone che vengono qui per comprare, mai visto niente del genere in tanti anni di attività. Una disorganizzazione incredibile. A partire dalla pulizia degli stand nei quali abbiamotrovato perfino escrementi di topo, passando per nuovi stand non commercializzati per arrivare alla pubblicizzazione dell' evento che non c' è stato».Un altro degli espositori sottolinea come malgrado la decisione di anticipare l' apertura della Fiera di una settimana, nessuna strategia per pubblicizzare l'evento sia stata adottata dall'Ente: «Mi sono accorto che in questi giorni, girando la Sardegna per consegne, nessuno sapesse della Fiera. Sarebbe bastata una campagna sul web oltre che a quella tradizionale. E per incentivare le visitesi sarebbe potuto pensare all' ingresso gratis per le donne come nelle discoteche ». Gli espositori lamentano la fatiscenza delle strutture con rilevanti perdite di merce data la pioggia che cade attraverso i buchi delle coperture degli stand esterni. E le rilevanti spese affrontate. Si parla di circa tremila euro per stand e di spese che possono arrivare in totale tra affitto e alloggioda seimila fino a diecimila euro. Per adesso la richiesta di ingresso gratuito nei giorni festivi è stata accolta. Nei prossimi giorni si saprà se è servita a qualcosa.