Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

L’appello «Zedda liberaci dal cemento»

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 aprile 2012

BATTAGLIA DEL MATTONE Da ieri la città è tappezzata con gli ex voto d’autore del comitato che lotta contro la costruzione di una palazzina in via Milano. Pau: il sindaco trovi la soluzione 

 

Sindaco Zedda, libera nos a malo. Sindaco Zedda, liberaci tu dal cemento sul colle di Bonaria. Un'invocazione, quella del comitato di cittadini che lotta contro la costruzione di una palazzina in via Milano, racchiusa in quattro ex voto d'autore che da ieri tappezzano i muri di Cagliari e resteranno in bella mostra per quindici giorni nei punti strategici della città. Quattro poster originali firmati da artisti cagliaritani, Otto Gabos, Pia Valentinis, Eva Rasano, Federico "Crisa" Carta, per portare la richiesta del comitato per la salvaguardia del colle di Bonaria sotto gli occhi di tutti i cagliaritani. Tre manifesti sono stati affissi nel cuore pulsante del capoluogo, davanti al mercato comunale di San Benedetto, altri due in via Cadello. «Il sindaco Massimo Zedda e la sua giunta hanno raggiunto un risultato assolutamente positivo adeguando e rinforzando il piano urbanistico comunale per evitare stravolgimenti della città ad opera del Ppr», incalza il regista cagliaritano Enrico Pau, portabandiera della protesta degli abitanti del quartiere, «ci piacerebbe che sulla falsariga di questo provvedimento si riuscisse a difendere con i denti anche quell'ultimo lembo di terra in una zona così “delicata” come quella accanto alla basilica dedicata alla Madonna di Bonaria». Una richiesta di intercessione sottoscritta anche dall'associazione ambientalista Italia Nostra che mira a bloccare "la colata di cemento" sul colle di Bonaria. Un braccio di ferro a distanza quello che va avanti da mesi tra i cittadini e il costruttore, Gianni Olivas, amministratore unico della Sodelco, che da sempre respinge al mittente la protesta bollandola come pura e semplice "provocazione". «Bonaria è una zona delicata, un’area sensibile, una zona nata e concepita da architetti come Ubaldo Badas, Vascellari, Valente, sulla base di un certo equilibrio architettonico tra palazzi e spazi verdi, che ora sta perdendo la sua natura», continua Pau. «Non vogliamo mettere in dubbio e "toccare" i diritti legittimi del proprietario, ma vorremmo che Zedda, usando gli strumenti della legalità, ad esempio riacquistando o scambiando quei terreni, li rimetesse a disposizione della città e dei suoi abitanti». Il regista punta il dito contro la passata amministrazione guidata da Emilio Floris, colpevole, a suo avviso, «di aver lasciato la zona in totale stato di degrado e abbandono, lasciandola trasformare in una terra di nessuno, uno sterrato circondato da reti arruginite» e averne «trasformato la destinazione con un colpo di mano negli ultimissimi giorni della legislatura, proprio mentre il futuro sindaco di Cagliari si abbandonava a un discorso di alto profilo sul fronte della difesa del suolo e dell'ambiente». Così, ora, l’invo - cazione al giovane primo cittadino appare come la richiesta di una grazia per portare avanti una battaglia «difficilissima », quella col cemento. «L’edilizia è in crisi? Il problema non si risolve costruendo nuove case», conclude l’artista cagliaritano, «piuttosto restaurando o recuperando spazi o edifici della città in stato di abbandono e riportandoli a nuova vita».

Francesca Cardia