Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sant’Elia agibile, non per Cellino

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 aprile 2012

Stadio 

 

VIA LIBERA La commissione provinciale di vigilanza ieri ha confermato e prorogato l’agibilità per un altro mese

IL PRESIDENTE « Esistono delle norme da rispettare e l’impianto non ha nulla in regola da dieci anni»

 

 

Lo stadio Sant’Elia è agibile secondo la Commissione provinciale di vigilanza, ma non lo è secondo il presidente del Cagliari. «La Commissione provinciale di vigilanza ha confermato e prorogato per un mese l’agibilità del Sant’Elia - spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras - perché l’agibili - tà c’era già, con la riunione d stamattina (ieri, ndr.) è stata prorogata e lo stadio è in grado di ospitare le partite del Cagliari». Ma sempre con la chiusura di Distinti e Curva Sud. «La capienza è ancora di 14.250 spettatori - conclude l’assessore - ma per i lavori nei Distinti sono già iniziate le fasi di collaudo e nel giro di qualche giorno anche quel settore potrà essere riaperto al pubblico».

LE SFOGO A MILANO Decisamente diversa la visione di Massimo Cellino. «Lo stadio Sant’Elia non è agibile, ci hanno sopportato dieci anni in attesa che venisse ristrutturato - ha detto a Milano in occasione di una riunione della Lega Calcio - la Commissione dei pubblici spettacoli ha pienamente ragione, perché l’incolumità degli uomini viene prima di tutto. Non c’è da pretendere comprensione come è stato fatto per fare aprire lo stadio fino a oggi. Ci sono delle norme da seguire e lo stadio Sant’Elia non ha nulla a norma, non da adesso ma da dieci anni, nei quali non si è fatto nulla». Come ha fatto il giorno prima di fronte agli studenti Cellino in un colpo solo colpisce gli ultimi due sindaci. «Cagliari è una bella città, una squadra simpatica, ma non abbiamo nemmeno un immondezzaio dove giocare - ha detto il patron rossoblù ai giornalisti - l’anno prossimo? L’unico modo per rispettare i tifosi è dar loro uno spettacolo e non farli vergognare di essere tifosi del Cagliari. Io ho investito dei soldi cercando di dare uno stadio a Cagliari, ma basta un esposto per bloccare tutto. Abbiamo 4.000 abbonati che sono degli eroi ai quali voglio dimostrare la mia riconoscenza in maniera tangibile». Nei giorni scorsi una delegazione della Figc capitanata dall’ex arbitro Carlo Longhi ha effettuato un sopralluogo al Sant’Elia e non avrebbe fatto un bel quadro delle condizioni del Sant’Elia alla Lega Calcio. «Lo stadio è agibile e le partite si possono disputare - ribadisce l’assessore Marras - non è un’opinione del Comune ma una decisione della competente Commissione». Ieri dalla lega presieduta da Maurizio Beretta è arrivato il comunicato ufficiale che «vista la richiesta della Società Cagliari Calcio S.p.A., nella quale si evidenzia il perdurare delle condizioni che hanno indotto la competente Commissione provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo a disporre la temporanea riduzione della capienza dello stadio “Sant ’Elia” di Cagliari» ha autorizzato lo spostamento a Trieste della gara col Catania di sabato e con la Juventus del 6 maggio. Un atto formale che era già stato fatto per la sfida col Catania di oggi. In pratica il Cagliari ha detto addio al Sant ’Elia (e probabilmente alla convenzione col Comune): le ultime sei partite del campionato saranno giocate tutte nella Penisola. Una situazione paradossale è che le gare in trasferta (Parma, Genoa e Fiorentina) saranno più vicine a Cagliari di quelle da giocare “in casa” a Trieste. Per le partite con catania e Chievo di oggi e sabato la società rossoblù ha garantito prezzi popolari alle poche migliaia di spettatori che raggiungeranno il Nereo Rocco mentre per la partita con la Juve i prezzi sono schizzati alle stelle, ma i tifosi bianconeri arriveranno al Nereo Rocco da tutta Italia per seguire la penultima gara di campionato. L’incasso stimato per quella partita è di un milione e mezzo di euro, di cui 90mila euro andranno al Comune di Trieste. Nel frattempo i tecnici del Cagliari ieri hanno fatto un sopralluogo con quelli del Comune nella zona di Is Arenas e la firma della convenzione sembra più vicina. «La pratica dovrà prima passare nelle commissioni Patrimonio e Lavori pubblici - spiega Federica Angius, consigliere sardista al Comune di Quartu - poi arrivare in Consiglio. Martedì sarà il sindaco a presentare l’iniziativa in Aula, se viene confermata la volontà i tempi per l’approvazione potrebbero essere rapidi e la potremmo votare tra venerdì e martedì». Marcello Zasso