Legambiente e gli alunni guidano i visitatori per la Settimana della cultura
Il sindaco Zedda: «L'area verde rilancerà Sant'Avendrace»
Sembra un libro un libro all'aria aperta, dove tra le pagine, in circa 60 ettari, si può leggere una storia che inizia tra il VI e il III secolo a.C. Oggi è la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo, con duemila tombe censite. Ieri il parco era pieno. Anche grazie alla bella giornata, circa mille persone hanno approfittato della Settimana della Cultura, che ha aperto le porte a quello che il sindaco Massimo Zedda ha definito «uno spazio splendido nella città». Oggi si replica dalle 9 alle 13. A dire il vero Tuvixeddu è ancora un cantiere, ma «i lavori procedono», assicura il primo cittadino. E spiega: «Paradossalmente stiamo riducendo l'intervento per renderlo meno impattante». Ad ascoltare le spiegazioni delle guide esperte - di Legambiente - e di quelle meno esperte ma entusiaste (come gli alunni della Scuola media Spano e della Foscolo), anche l'assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Anna Marras: «Stiamo cercando di alleggerire il progetto originario, che in alcuni punti non rispettava l'identità dei luoghi». Sarà un parco archelogico-urbano: «La zona di Sant'Avendrace ne ha bisogno», spiega il sindaco, «rilancerebbe l'intero quartiere e ha dei paesaggi dell'archeologia mineraria affascinanti». Il suo augurio è che «possa essere aperto presto e senza che il Comune debba intervenire per consentire le visite». La Marras anticipa: «Entro quest'anno i lavori dovrebbero essere conclusi». Dopo sei anni di latitanza, il 5 e 6 maggio sarà di nuovo meta di visitatori in occasione di Monumenti aperti, grazie al nulla osta concesso dall'autorità giudiziaria, visto che l'area è ancora sotto sequestro.
Sara Marci