Per la prima volta l'arena romana sarà inagibile in occasione di Monumenti aperti
Anfiteatro chiuso da mesi: i turisti chiedono di visitarlo
Ormai è diventato il regno dei gabbiani. Volteggiano e planano sulle gradinate dell'Anfiteatro come se fosse un aeroporto all'ora di punta. Cercano, e trovano, rifiuti da mangiare: «Da quando è chiusa, l'arena è diventata una discarica», racconta Francesco Randaccio, presidente del “Centro servizi cultura” che fino a febbraio si occupava delle visite guidate nel monumento archeologico più importante della città. Sicuramente uno dei più pubblicizzati su brochure, mappe turistiche e siti internet, compreso quello del Comune. Lo dimostrano i croceristi che quasi ogni giorno si presentano di fronte ai cancelli sbarrati. Dalle inferriate si intravedono bottiglie di birra, piatti di plastica, cartacce e tutto quello che rimane degli spuntini degli studenti universitari e delle coppiette in libera uscita notturna.
I LOCALI OCCUPATI Nei camerini, che fino a due anni fa erano il quartier generale dei cantanti e degli attori, ora dormono i senzatetto. La situazione rimarrà così ancora per molto: l'arena romana riaprirà solo quando termineranno i lavori (che non sono ancora iniziati) per smontare la platea e il primo anello. E per il quindicesimo anno di Monumenti aperti, in programma nel primo fine settimana di maggio, l'Anfiteatro sarà chiuso. È la prima volta.
PERCORSI OFF-LIMITS «Il percorso archeologico purtroppo non è nelle condizioni di poter ospitare i visitatori», spiega l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni. Il legno delle passerelle, come quello delle gradinate, è marcio: troppo pericoloso farci passare sopra i turisti. «Bisognerà aspettare i lavori con cui provvederemo a rimuovere gli spalti. L'intenzione, come per Tuvixeddu, era quella di aprire alla città e al pubblico i cantieri: è giusto che tutti partecipino e possano vedere come viene recuperato un monumento. Purtroppo questo progetto non potrà essere realizzato perché il cantiere che interesserà l'Anfiteatro sarà molto particolare: potranno essere utilizzati solo mezzi da lavoro di dimensioni ridotte, ogni pezzo dovrà essere catalogato e numerato. Insomma, non è adatto alle visite». La gara d'appalto dovrebbe essere aggiudicata nel giro di poche settimane. Il cantiere, che ha ottenuto i pareri favorevoli delle Soprintendenze per i beni architettonici e archeologici, sarà finanziato con quasi 320 mila euro, garantiti dalle casse municipali.
I SOTTERRANEI NEGATI Ma quello di viale Sant'Ignazio non è l'unico sito archeologico chiuso in occasione di Monumenti aperti: il consigliere comunale del Pdl Maurizio Porcelli chiede - nei giorni scorsi è stata presentata anche un'interrogazione - che i sotterranei della facoltà di Architettura, in via Santa Croce, possano essere visitati. «Sarebbe una novità: si tratta di un percorso bellissimo e affascinante, nel sottosuolo di Castello». I sotterranei però resteranno chiusi, nonostante l'impegno dell'assessore Puggioni: «La proprietà è dell'Università: purtroppo non ci sono le condizioni di sicurezza per aprirli al pubblico».
Michele Ruffi