Crollo vicino alla spiaggia
La terra è franata all'improvviso e in acqua sono finiti due grossi massi grandi come due automobili: i costoni di Calamosca continuano a crollare e la Protezione civile è stata costretta a chiudere la strada che porta fino alla spiaggetta sotto il faro. Non è la prima volta che la zona viene interessata da cedimenti del terreno: il problema è noto, tanto che qualche settimana fa è stato il sindaco Massimo Zedda a ipotizzare l'impiego degli specialisti del Parco geominerario per mettere in sicurezza i costoni. Nella zona l'unico lavoro di questo tipo risale agli anni Sessanta, quando il fondatore dell'Hotel Calamosca fece costruire un muro contenitivo sul lato destro della spiaggia. In questi anni le frane sono state diverse: le ultime risalgono al 2010. In un caso lo smottamento rischiò di investire un bagnante.
Ieri hanno trascorso la giornata in spiaggia decine di persone: pochi hanno notato le transenne, che chiudono la strada che costeggia la caserma dell'Esercito. Il crollo ha fatto scomparire nel nulla anche un pezzo del viottolo sterrato. Il costone potrebbe essere ricoperto da reti metalliche o sostenuto da micropali: un intervento costoso, che però avrebbe bisogno di un finanziamento statale. Difficilmente il Comune riuscirà a trovare i soldi in bilancio per mettere in sicurezza un'area che appartiene al Demanio. ( m.r. )