La riunione tra Comune e comitato spontaneo si è conclusa con un nulla di fatto
Nessuna certezza sugli interventi di messa in sicurezza
Tempi incerti per la messa in sicurezza del “rione dei crolli” che si estende da piazza d'Armi a via Pastrengo con epicentro in via Castelfidardo.
L'ennesimo vertice tra il Comitato spontaneo dei residenti e i tecnici dei settori comunali competenti (servizi tecnologici, protezione civile, viabilità, urbanizzazioni, lavori pubblici) non ha dato l'esito sperato. Giovedì sera nella saletta del Web Cafè di piazza d'Armi non sono stati sciolti i dubbi sulla tempistica dell'intervento. Il Comune sarebbe in attesa di ulteriore documentazione di parte di Abbanoa sullo stato delle condotte idrico-fognarie, dopodiché dovrebbe essere indetta una conferenza di servizi e poi finalmente la gara d'appalto.
L'intervento dovrebbe durare 11 settimane, ma ancora non si sa quando potrà incominciare. «Il nucleo di lavoro interassessoriale che si sta occupando della questione», spiega la portavoce del Comitato di quartiere, Patrizia Tramaloni, «ha proposto al commissario straordinario per l'emergenza, Efisio Orrù, una prima parte degli interventi di messa in sicurezza. In particolare per le cavità di piazza d'Armi, al fine di consentire l'accesso dei mezzi di trasporto nelle vie interne, attualmente interdetto per il rischio smottamenti».
La proposta sarebbe stata accolta positivamente dal commissario, incaricato di controllare amministrativamente l'utilizzo delle risorse, ossia un primo lotto di 2,5 milioni di euro derivanti dall'accordo di programma Ministero dell'Ambiente-Regione, cui potrebbe aggiungersi un altro milione. Si è parlato anche dei parametri dell'Imu. I residenti chiedono che siano rivisti, in quanto le loro abitazioni risultano svalutate a causa del rischio idrogeologico. (p.l.)