Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villanova, rione fantasma

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2012

IL CASO. Aria più respirabile ma i residenti sono divisi sulle limitazioni

Ztl, gli artigiani denunciano la fuga dei clienti

La zona a traffico limitato e l'area pedonale in fondo piacciono ai residenti di Villanova. E dopo le polemiche dei giorni scorsi, questa è già una novità. Non basta, però, respirare aria senza monossido di carbonio e vedere via San Giovanni sgombra dalle lamiere delle auto per calmare gli animi di chi vive nel rione storico. «Mancano parcheggi per i residenti e poi il quartiere è vuoto, non passa più nessuno», è la lamentela più frequente. Ma i problemi non si fermano qui.
ANCORA DISAGI Ad esempio la barriera dell'ex Portico Romero. Un vaso comunicante tra via Garibaldi e via San Domenico, solo per pedoni. Un archetto in metallo, infatti, sbarra l'accesso. Non tanto alle automobili, per cui c'è il divieto, quanto ad autoambulanze, Vigili del fuoco e altri mezzi di soccorso. «Se qualcuno sta male? Cosa si fa?», si chiede Adelaide Ullari, storica verduraia di piazza San Giacomo. Poi, però, sottolinea: «Io mi trovo bene, non mi dispiace l'area pedonale anche se ora è silenziosissimo e vuoto».
Poi c'è la questione traffico. Le auto che usavano come scorciatoia via San Giovanni, via San Saturnino o via XXIV Maggio, ora, con la ztl, sono costrette a riversarsi in via Sonnino, viale Regina Elena e soprattutto via Bacaredda. «Sono intasate dal traffico», sottolinea una cliente di Ullari.
PARCHEGGI Ma il problema maggiore per chi vive nell'area pedonale è la mancanza di parcheggi. Giuseppe Congiu, storico barbiere di via San Giovanni, la mattina scende in via Piccioni per chiacchierare con alcuni residenti, tutti pensionati. «Tanto non ci sono clienti. Anche se senza auto il quartiere è bello, a nemmeno una settimana dall'istituzione dell'area pedonale, il lavoro è già diminuito», sottolinea il maestro di pettine e forbici. «Se la gente non può parcheggiare non si ferma. Non vorrei chiudere, la bottega c'è dagli anni '30».
Un problema sentito non solo tra i pochi artigiani rimasti - «in via San Giovanni», sottolinea Ugo Pitzalis, «oltre il barbiere, sono rimasti un lucidatore e un paio di negozi di frutta e verdura» - ma soprattutto tra i residenti. «Di giorno così è bello, per carità, ma la mia macchina la voglio “in zona”, almeno di notte», sbotta Lorenzo Roda, «ho già avuto un infarto e se mi sento male cosa devono fare per portarmi in ospedale?». E il pensiero corre all'ex Portico Romero.
RESIDENTI La mancanza di stalli per i residenti interessa anche i giovani, come Simone Orrù: «Prima si viveva bene ugualmente», sottolinea. Per Anna Gilio invece, «Villanova è il quartiere fantasma, non passa più nessuno».
Francesca Lino, mentre fa la spesa in via San Domenico, fa una riflessione: «La vita è scambio». È negli otto ettari di area pedonale, è difficile incontrare qualcuno, specie la sera. «È mancato il concetto di progressione», conclude la donna, «forse sarebbe bastato chiudere solo due piazze». (m. g.)

 

I dati
Auto lasciate
senza pass:
«Servono più controlli»
Un primo risultato c'è: le auto nella ztl sono diminuite. «Il 10%», spiega il capitano Franco Podda della Polizia municipale, che commenta: «Un ottimo risultato».
Gli agenti hanno analizzato i dati di giovedì dei cinque varchi con telecamere (per ora in periodo di pre-esercizio, dunque in una fase di test e utilizzate a soli fini statistici) e hanno notato che c'è stato un calo notevole di veicoli in circolazione a Villanova.
Il calo più alto è stato registrato nell'accesso di via Bosa (il 45% in meno), mentre quello meno vistoso in via Bacaredda-San Giovanni (17%). In altri invece non c'è stata diminuzione, come in via San Saturnino. «Per questo in certi varchi impieghiamo più personale», spiega Podda, «per spiegare alle persone i nuovi orari delle limitazioni». (m. g.)