Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Se Astori parte vado via da Cagliari Sau? L’anno prossimo»

Fonte: Sardegna Quotidiano
20 aprile 2012

Cellino

 

IL PRESIDENTE «Il riscatto di Pinilla dipende da Zedda, ha bloccato i 3 mln in Lega. Per Matri la Juve non ha dato ancora 1 euro»

Astori, Conti, Sau e Pinilla. E poi Matri, Donadoni, il Barça, Matteoli e il settore giovanile. Il presidente del Cagliari Massimo Cellino ha parlato del passato, presente e futuro del club agli studenti della facoltà di Lingue nell’ambito del seminario di giornalismo. Subito spente le voci di mercato: «Non ho la necessità di vendere i calciatori. L'interesse del Milan per Astori? Se vendo lui me ne vado». E lancia un allarme per il riscatto di Pinilla: «Dipende dal sindaco Zedda, che mi ha bloccato i 3 milioni che erano depositati in Lega per lui». Sul fronte acquisti non fa nomi ma indica la strategia che il Cagliari porta avanti da anni: «Pensiamo a tenerci i giocatori, la soddisfazione più grande è crescere i talenti e poi vederli fare carriera». Talenti all'Ibarbo, pescato in Colombia, ma anche sardi, grazie alla strategia voluta da Gianfranco Matteoli. «Lui è il collaboratore più importante per il Cagliari – dice Cellino –13 anni fa propose di prendere solo ragazzi sardi per il settore giovanile. All’inizio ero un po’ scettico, ma questa scelta ha pagato, ora ritroviamo ad alti livelli gente come Cossu, Pisano e Sau». Ma Sau che sta facendo sfracelli in serie B (21 gol) con la Juve Stabia? «L'anno prossimo è con noi», assicura Cellino. Che rifiuta il modello della “cantera” del Barça: «Vanno a prendere gli argentini, come con Messi, e li sradicano dalla loro realtà a 13- 14 anni. Un bambino di quell’età non va mai staccato dalla famiglia». Ma si può pescare molto bene da fuori, come fece con il capitano, recordman di presenza in maglia rossoblù. «Daniele Conti è l'investimento migliore, ho insistito tanto per averlo anche quando molti mi invitavano a lasciar perdere. Stesso discorso per Suazo». Per l'honduregno, 94 gol in rossoblù e la cessione all'Inter per 13 milioni più la metà di Acquafresca. Un affare, come per Matri, che la Juve, si disse, riscattò nel giugno scorso pagando i 15,5 milioni in tre rate. Ma Cellino svela: «Dalla Juventus non ho ricevuto un euro, solo la promessa che se farà bene lo riscatterà l’anno prossimo». Sui tanti esoneri dei tecnici difende le sue scelte: «La maggior parte delle volte ho avuto ragione io. Solo una volta non ho voluto ferire l’uomo (Renzo Ulivieri, ndr), e ciò mi è costato poi 4 anni di serie B». Di Donadoni, che incontrerà domani a Parma, ricorda: «Dopo l’esonero venne a Bergamo a vederci giocare contro Atalanta, una mossa di cattivo gusto. Poi lo feci chiamare ma lui non rispose perché si era prenotato una vacanza a New York. L’ho licenziato per giusta causa, e quel mese di stipendio che manca prima che firmasse col Parma non glielo pagherò». S. D.O.