Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le differenti velocità di uno Stato “patrigno”

Fonte: L'Unione Sarda
20 aprile 2012

L'opinione
 

Brutto mestiere quello dell'esattore, non c'è che dire. In tempi di crisi può capitare di ritrovarsi nell'occhio del ciclone, additato al pubblico ludibrio come affamatore della povera gente o, addirittura, responsabile di suicidi.
Succede in questi giorni, a Cagliari e in altre città d'Italia, sull'onda della disperazione che attanaglia tanti, troppi cittadini e contribuenti. Va da sè che questo accanimento, se riferito agli impiegati di Equitalia, non è giusto e ha poco senso. E che le vere responsabilità sono politiche, di un governo che non rispetta le promesse di giustizia fiscale sbandierate al momento del suo insediamento, e che col passare del tempo sta trattando sempre di più i cittadini come sudditi da spremere, manco fossimo al tempo del feudalesimo.
Ma c'è un aspetto davvero insopportabile in questa vicenda, la differente velocità con la quale lo Stato organizza il sistema di pagamenti e riscossioni: tanto celere e inflessibile quando si tratta di incassare, quanto lento ed esasperante quando deve onorare i propri debiti con artigiani e piccole imprese, abbandonandole nella tagliola di banche e finanziarie.
Massimo Crivelli