Una ricerca di Sel sull’aumento dei costi in provincia
CAGLIARI Un sacrificio medio di 1.500-2000 euro all'anno. È la contrazione della capacità di spesa all'anno di una famiglia di tre persone, coniugi e un figlio di sette anni, che abita nel capoluogo o in qualsiasi centro del Cagliaritano. Cifre venute fuori da una ricerca presentata ieri mattina da Sinistra, ecologia e libertà. Colpa delle tasse e del caro carburanti. Ma il problema è a monte. Anzi, è la manovra di Monti, secondo Sel. «Forse con la “SalvaItalia” il nostro paese si è allontanato dal rischio default – spiegano Francesco Agus e Sergio Mascia, rispettivamente coordinatore provinciale e capogruppo di Sel in consiglio comunale – in default però, rischiano di andarci tante famiglie sarde». La famiglia presa come modello è composta da un marito che guadagna 1.240 euro al mese. E da una moglie che arriva a 1.150 euro. I coniugi hanno un contratto a tempo indeterminato, due auto (una diesel perché il marito viaggia per lavoro) e una casa, ma con il mutuo da pagare. « L'effetto recessivo – spiegano Mascia e Agus – è evidente meno uscite in pizzeria, meno libri acquistati, meno vestiti, meno beni di consumo acquistati". E il Comune cosa può fare? Poco o nulla. «La quasi totalità dell'Imu riscossa – continuano gli esponenti di Sel – andrà o direttamente allo stato o a compensare tagli a trasferimenti statali per erogare servizi vitali per la cittadinanza. Di fatto le nuove tasse rappresentano per gli enti locali una partita di giro da riscuotere per conto del governo centrale».(s.a.)