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Il dossier di Sel a Cagliari: ecco come i giovani vivono con meno di mille euro al mese

Fonte: web Castedduonline.it
20 aprile 2012

Il dossier di Sel a Cagliari: ecco come i giovani vivono con meno di mille euro al mese

19/04/2012 13:00
 

di Francesco Agus e Sergio Mascia (Sel Cagliari)
Nel 2012 l’Italia sarà in recessione, questa la previsione del Ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera. Non era un mistero, nè occorrevano i master dei professori al governo per capire che poco avrebbero potuto fare in termini di PIL le misure cresci-italia per farmacisti, tassisti e pubblici esercizi per controbilanciare gli effetti recessivi dell’ultima manovra Monti a base di tasse e tagli al welfare. Su quest’anno si ripercuotono gli effetti di quattro manovre economiche (Tremonti 2010, Tremonti 2011 di settembre e novembre, manovra Monti). Questi effetti avranno luogo nelle casse, sempre più vuote, degli enti locali e in quelle, ancora più in difficoltà, delle famiglie.
Nella simulazione che inviamo in allegato abbiamo cercato di fare quello che un governo dovrebbe fare prima di varare manovre economiche: capire l’impatto delle decisioni nazionali sui conti delle famiglie che quest’anno subiranno un’imposizione fiscale più alta e rischieranno di avere meno servizi, visti i tagli ai Comuni, primi erogatori di servizi al cittadino.
Nello schema che alleghiamo al presente comunicato, abbiamo provato a calcolare quanto, tra tasse e carocarburanti, si troverà in meno in busta paga una giovane famiglia della nostra provincia, residente in uno dei 16 comuni dell’area metropolitana di Cagliari (400mila abitanti). Abbiamo preso come campione le condizioni di vita e i conti di una famiglia di giovani che “ce l’ha fatta”. Hanno un lavoro a tempo indeterminato e uno stipendio nella media. Sono riusciti a acquistare una casa grazie a un mutuo ventennale e a mettere al mondo un figlio. Hanno due auto, necessarie a raggiungere i loro posti di lavoro. Potrebbero permettersi anche qualche lusso: un libro, una cena in pizzeria, un biglietto per andare al teatro o al cinema, una breve vacanza, un vestito, un computer, un cellulare.
Dei privilegiati rispetto al 40% dei disoccupati della nostra regione e dei tantissimi precari con uno stipendio sotto i mille euro al mese.
Stando ai conti in allegato la famiglia in oggetto nel 2012 vedrà la sua capacità di spesa ridotta di una cifra variabile tra i 1500 e i 2000 euro. Più o meno tra il 12% e il 16% della spesa manovrabile.
L’effetto recessivo di questa manovra appare evidente visto che le cifre che stiamo considerando rappresentano un valore sottratto al circuito economico: sono meno uscite in pizzeria, meno libri acquistati, meno vestiti, meno beni di consumo acquistati.
Poca cosa possono fare in questi termini i Comuni: la quasi totalità dell’IMU riscossa dai Comuni andrà o direttamente allo stato o a compensare tagli a trasferimenti statali per erogare servizi vitali per la cittadinanza. Di fatto le nuove tasse rappresentano per gli enti locali una partita di giro da riscuotere per conto del governo centrale.
Forse con la manovra “SalvaItalia” il nostro paese si è allontanato dal rischio default. In default però, rischiano di andarci tante famiglie sarde.