25 aprile
COMUNE Il sindaco ha incontrato il movimento antifascista che chiede di vietare la manifestazione dell’estrema destra. «È una provocazione: chiederò al prefetto di intervenire per evitarla»
«Manifestare per la Repubblica sociale il 25 aprile è una provocazione e chiederò al prefetto di intervenire». Il sindaco Massimo Zedda è contrario alla manifestazione che l’estrema destra organizza in città il giorno della Liberazione. «Non si può avere in mente un Paese che torna indietro a un periodo in cui chi non era iscritto al partito fascista non poteva lavorare, perdeva tutti i diritti. Un periodo in cui i bambini ebrei non potevano andare a scuola, avevamo le leggi razziali ed è bene non dimenticarlo». Il sindaco non ha il potere di impedire la manifestazione e ha annunciato di rivolgersi al prefetto perché intervenga in tal senso. «Sono contrario al corteo in via Sonnino fatto in quella giornata, ma anche al presidio sulla scalinata di Bonaria e chiederò al prefetto di impedire che si possano tenere, in modo provocatorio, nel giorno di una così importante ricorrenza - ha detto Massimo Zedda - perché nelle immagini e nelle foto degli anni precedenti sono chiari ed espliciti i riferimenti alla Repubblica sociale, che non è la pagina più bella della nostra storia. Io il 25 aprile parteciperò alla manifestazione, ma a quella antifascista che difende i valori della Resistenza e i diritti sanciti dalla Costituzione».
Il coordinamento antrifascista cagliaritano ieri si è radunato all’ingresso del Municipio e il sindaco ha accolto in Sala Giunta una delegazione di manifestanti a cui ha spiegato la sua contrarietà. «Ci siamo trovati d’accordo sul fatto che una manifestazione il cui obiettivo è chiedere l’abolizione del 25 aprile fatta in quel giorno sia una provocazione, che tra l’altro viene fatta solo a Cagliari - spiega Michele Salis, uno dei manifestanti che ha incontrato il sindaco - e c’è anche una questione di ordine pubblico: è possibile che un cittadino debba essere bloccato dalle forze dell’ordine con il centro blindato perché il 25 aprile ci sono i fascisti in corteo? Che poi la loro manifestazione possono farla quando vogliono, anche il 24 o il 26 aprile, ma farla quel giorno è una provocazione e speriamo che la pressione del sindaco sul prefetto dia risultati». Il prefetto è già stato interpellato dall’associazio - ne nazionale dei partigiani che ha chiesto di impedire che i fascisti manifestino nel giorno della Resistenza. Ma Giovanni Balsamo ha risposto che quello di manifestazione è un diritto sancito dall’articolo 17 della Costituzione e non si può vietare il corteo anti- 25 aprile. Ma l’Anpi insiste e ha scritto una nuova lettera al prefetto in cui precisa che l’articolo 17 va inserito nel contesto della Costituzione che nelle sue disposizioni transitorie vieta la ricostituzione del partito fascista. Poi c’è la legge Scelba del ‘52 che definisce nel dettaglio il divieto di ricostituzione del partito fascista, «configurando il divieto di una serie di fattispecie che possono essere sanzionate, tra le quali “…quando esaltando, minacciando o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”». A questa missiva si è aggiunto l’impegno del primo cittadino e il rappresentante dello Stato ha pochi giorni per decidere. Marcello Zasso