Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il teatro che sarebbe piaciuto a Gandhi

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2012

Da oggi all'Auditorium di via Cantore prende il via il cartellone “non violento” del Theandric
 

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Con un occhio alla tradizione e uno all'innovazione, Theandric Teatro Nonviolento presenta la Stagione teatrale per adulti 2012: un calendario di eventi che resta «nel solco dei percorsi didattico-educativi incentrati sulla scelta nonviolenta» e che non a caso è stato intitolato “Satyagraha”, termine sanscrito che significa “vera forza”, “forza dell'amore” e indica la lotta nonviolenta promossa da Gandhi.
«Il nostro può essere definito teatro politico - spiega la regista e direttrice artistica del Theandric Maria Virginia Siriu - ma nel senso brechtiano del termine, dove l'aggettivo politico si riappropria della sua vera origine, “polis”, comunità, vivere insieme».
 

LINGUA SARDA Guarda al passato proponendo uno spettacolo in lingua sarda: si comincia oggi alle 18 al Teatro Auditorium di via Cantore 62 col reading “Addia”, tratto dall'omonimo romanzo scritto a quattro mani da Paola Alcioni e Antonio Maria Pala. La protagonista, Addia, è una popolana sarda del '500 accusata di stregoneria e imprigionata: cercherà di riaffermare la propria identità rispondendo in maniera nonviolenta alla violenza subìta. Ad accompagnare la voce narrante della Siriu, i musicisti Andrea Congia (chitarra classica) e Juri Deidda (sax tenore). Lo spettacolo, in coproduzione coi Figli d'Arte Medas, sarà riproposto sempre all'Auditorium sabato 21 alle 21.
Lo sguardo è rivolto però anche al nuovo, attraverso l'utilizzo della lingua italiana e di quella inglese. Torna in scena il 27 e 28 aprile, dopo l'esordio di qualche settimana fa in inglese, la versione italiana di “Masses Man”, ovvero “Uomo Massa”, diretto dalla Siriu e portato sul palco dagli attori Tiziano Cerulli, Nicola Michele e Valentina Sulas.
 

CAOS E UTOPIA Si tratta della rivisitazione dell'opera di Ernst Toller, drammaturgo e rivoluzionario tedesco di origine ebraica, che affronta, sullo sfondo di una rivoluzione mondiale, i temi della nonviolenza e dell'utopia in alternativa a quelli dell'ordine costituito dello Stato e del completo caos generato dai rivoluzionari violenti. L'espressività fisica degli attori è curata da Rita Spadola, mentre i canti tradizionali sardi introdotti nell'opera, da Emanuele Garau. Lo spettacolo si avvale anche della collaborazione di Monica Lugas coi suoi effetti di visual arts.
Il cartellone “Satyagraha”, realizzato col sostegno dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione, della Provincia e del Comune, concluderà le sue date il 13 maggio, con la consueta “Marcia per la Nonviolenza e per la Pace”.
Fra uno spettacolo e l'altro, i laboratori teatrali per bambini e giovani attori: «L'arte del Teatro Nonviolento». Per i ragazzi prende il via il 3 maggio, dalle 18 alle 20 (fino al 14 giugno per poi riprendere a settembre), con lezioni tenute dalla direttrice artistica del Theandric. Per i più piccoli è tutt'ora in corso: «Lavoriamo sullo sviluppo della personalità non violenta, sull'ascolto in silenzio e sul dialogo», commenta la Siriu. «Insegniamo ai bambini che non esiste una verità assoluta, che non necessariamente A ha ragione e B ha torto. Che c'è sempre almeno una terza via».
Michela Seu