Via dall'ex Provveditorato dove vive con moglie e neonato
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«Pago le bollette dell'Enel e dell'acqua da dodici anni. Questa è casa mia, perché me ne dovrei andare soprattutto se non mi viene data un'alternativa?».
Stefano Soldati lo ripete agli agenti della Squadra volante, ai vigili urbani e ai carabinieri. Uno schieramento impressionante per un'occupazione abusiva, in via San Saturnino, nell'ex provveditorato venduto dalla Provincia alla società Residenze terrapieno srl. Una mattinata di tensioni finita con un accordo: gli assistenti sociali del Comune contribuiranno al pagamento dell'affitto per un'abitazione dove andranno a vivere il cinquantenne con la giovane compagna dell'est Europa e il loro figlio di appena un mese e mezzo.
Sono le sette del mattino quando gli operai della ditta incaricata dalla Residenze terrapieno srl iniziano i lavori al piano terra del civico 75. Buttano giù muri fino a quando Soldati scende dal piano superiore. «Volete far crollare tutto? Ci siamo io e la mia famiglia, non potete continuare». I muratori si bloccano. Una telefonata e nella zona arrivano i poliziotti delle volanti, con il dirigente Gianfranco Murgia, gli agenti della municipale, coordinati da Andrea Meloni, e i carabinieri.
C'è anche Michele Loy, legale della società proprietaria dello stabile: «La Provincia», spiega, «aveva sfrattato tutti gli abusivi. Nei giorni scorsi il primo piano è stato occupato nuovamente. Abbiamo presentato querela e aspettiamo di poter continuare i lavori». Soldati racconta un'altra storia. «Vivo da dodici anni in questa casa. Ho trascorso due settimane da mia madre e lunedì sono tornato, con la mia compagna e il piccolo. Ho ancora le chiavi dell'ingresso».
I dirigenti della Polizia e della Municipale iniziano le trattative. Gli assistenti sociali danno garanzie soprattutto alla giovane madre e al neonato. Raggiunto l'accordo, dopo cinque lunghe ore, finisce l'ultima occupazione di via San Saturnino
. (m. v.)