CAGLIARI Ieri un lacerto della Cagliari romana è stato finalmente restituito alla cittadinanza. «Democraticamente»come ha sottolineato il sovrintendente Marco Minoja illustrando i lavori e che ha proseguito sostenendo che «occorre comunque uno sforzo congiunto da parte di tutti - cittadini e istituzioni - per raggiungere questo obiettivo. Come tutta l' archeologia in area urbana, anche questo infatti è un work in progress e tutto ciò che si conserva deve poi avere un esito pubblico e per il pubblico, dato che l' archeologia ci dà la misura di come la storia delle città sia una storia di sovrapposizione. La Cagliari di oggi non esisterebbe se non fosse esistita una Cagliari di età romana. Questi due livelli del palinsesto si inseguono continuamente in un gioco di scambio reciproco». L'area del complesso archeologico di viale Trieste 105 costituisce parte di un più vasto complesso edilizio che venne messo in luce già nel 1985 in occasione dei lavori di sbancamento per una costruzione moderna. Abbandonato per lungo tempo è stato, dopo i lavori di restauro - durati un anno e mezzo - riaperto al pubblico grazie al contributo della soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano, della Regione e del Dipartimento di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell' Università di Cagliari. L' intervento di restauro è stato pensato per conservare le strutture dal logoramento dovuto alle infiltrazioni d' acqua e ha riguardato il solaio di copertura e la pavimentazione in cocciopesto ed anche quella del mosaico policromo che copriva un piccolo ambiente. «Ora si punta ad una valorizzazione efficace» dice l' architetto Elena Romoli che ha sovrinteso al restauro. Michele Ciampi