Intanto la società rossoblù chiede all'Enac un parere sull'area di San Paolo
Sopralluogo dell'ex arbitro Longhi nello stadio
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Quando viene in città, lo fa sempre per tastare il polso del gigante malato: Carlo Longhi ha visitato il Sant'Elia nel 2001, quando il Cagliari era in Serie B, e poi ancora nel 2003 dopo la costruzione delle tribune metalliche. Da allora le condizioni dello stadio non sono migliorate, ma lui preferisce evitare commenti: «Non posso dir nulla», avverte mentre cammina nel tunnel d'ingresso dei Distinti, a pochi metri dagli operai del Comune che, nel frattempo, continuano a trapanare il calcestruzzo e montare le reti di protezione.
LE VERIFICHE La sua visita ha il sapore del blitz improvviso, per verificare le condizioni di un impianto che da tempo non rispetta il regolamento della Lega calcio per gli impianti di Serie A. L'ex arbitro, che è soprattutto un ingegnere e componente del “Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive” della Figc, ha fotografato alcuni dettagli della struttura e preso appunti. Il suo sopralluogo però è iniziato lunedì sera, quando ha verificato l'efficienza dell'impianto di illuminazione. I riflettori, regolamento alla mano, devono garantire 1.200 lux: soglia a cui le luci del Sant'Elia dovrebbero almeno avvicinarsi, dopo gli ultimi interventi.
LA RELAZIONE Longhi scriverà nei prossimi giorni la relazione sul sopralluogo, mirato a controllare lo stato dell'impianto dopo i lavori del Comune. A preoccupare sarebbero le condizioni degli spogliatoi e della zona dove vengono eseguiti i prelievi per le verifiche antidoping. Le infiltrazioni d'acqua, segnalate da tempo, creerebbero un problema di decoro, ma soprattutto di igiene e sicurezza. Il commissario della Lega avrebbe invece espresso un buon giudizio sulle condizioni del campo di gioco.
LE DEROGHE La visita servirà a stabilire se il Sant'Elia possa in futuro ricevere l'autorizzazione, in deroga alle norme, a giocare le partite di campionato. Entro la fine della settimana la prefettura potrebbe convocare la commissione di vigilanza per verificare se il settore Distinti possa essere riaperto, dopo la chiusura dei cantieri. Se dovesse arrivare l'agibilità, lo stadio non supererebbe comunque la soglia minima di 20 mila posti: ecco perché il nulla osta della Lega calcio è di importanza fondamentale.
SAN PAOLO Nel frattempo, il Cagliari avrebbe mosso i primi passi ufficiali per la realizzazione dello stadio nella zona di San Paolo. Come per il progetto di Elmas, l'interlocutore è sempre l'Enac: nei giorni scorsi la società rossoblù avrebbe chiesto un parere all'ente nazionale per l'aviazione civile. In questo caso però la distanza dall'aeroporto (circa quattro chilometri) non dovrebbe creare problemi alla realizzazione dell'impianto. Ma visti i precedenti, non si può dare nulla per scontato.
Michele Ruffi