La polemica
LE PROTESTE Il trasferimento della sede da via Vesalio a via Jenner non piace agli utenti che lamentano anche la mancanza di parcheggi e di sportelli bancomat. Il consigliere provinciale Alessandro Sorgia, Pdl: «È venuta meno la funzionalità»
Troppo isolati e mal collegati: a un anno dallo spostamento degli uffici del catasto in via Jenner, gli utenti continuano a chiedersi perché l'Agenzia del Territorio abbia deciso di abbandonare la cittadella finanziaria di via Vesalio. Durante una mattina all'interno dei nuovi locali la fila scorre tranquilla: il problema principale non è l'attesa. «Certo, se si devono fare molte operazioni si deve arrivare presto –spiega Alessio Melis, 30 anni, geometra di Selargius –ma per fare cinque file, ci si mette più o meno una mattinata ».
LA MANCANZA DI SERVIZI La criticità principale sottolineata dagli utenti, invece, è il posizionamento stesso degli uffici che stretti tra il Brotzu, il Microcitemico, l'Oncologico e due supermercati, si trovano lontano non solo dagli altri uffici rimasti in via Vesalio, su tutti l'Agenzia delle Entrate, ma anche da una semplice banca, da una fotocopisteria o un tabacchino. I servizi sono importanti per professionisti che giornalmente frequentano gli uffici, ma sono fondamentali per i semplici cittadini, più esposti al rischio di dimenticare la marca, una fotocopia o di non avere in tasca l'importo esatto che gli viene richiesto. «Per ritirare soldi l'unica possibilità è il bancomat del Brotzu, distante da raggiungere a piedi. Per una fotocopia ci si deve spostare fino a via Peretti, lo stesso per le marche da bollo» dice Elena Mascia, 46 anni. «Nell'altra sede era tutto vicino –sostiene Luisa Macis, impiegata in uno studio notarile – e poi era più servita dai mezzi: qualche mese fa abbiamo raccolto le firme e chiesto alla Ctm che la linea 13 si fermasse più vicino e avesse una maggiore frequenza, dato che passa ogni mezz'ora, ma ancora non c'è stata nessuna risposta». In via Vesalio, poi, oltre ai mezzi su gomma, arriva anche la Metro: «Saranno migliori i locali, ma lì era più comodo. Se sono in affitto anche qua dov'è la convenienza?” chiede la signora Anna, 79 anni, al catasto per una visura.
DECISIONI IN PROVINCIA Anche nell'ultima seduta del Consiglio provinciale la questione trasferimento degli uffici dell'Agenzia del Territorio è tornata di attualità. Alessandro Sorgia, consigliere del Pdl, ha presentato un'interrogazione sottolineando le criticità della nuova sistemazione e ricordando gli impegni presi dall'amministrazione provinciale: «In 17 anni – ha detto Sorgia – abbiamo assistito a tre traslochi, da via Bellini, a via Vesalio, a via Jenner, dove c'è un parcheggio poco sfruttabile dagli utenti perché sterrato. È venuta meno la funzionalità, per atti come la trascrizione si aspetta almeno un'ora, per non parlare della gestione telematica dei dati e dell'assalto che ci sarà agli uffici per l'introduzione dell'Imu che comporterà un'impennata delle richieste di verifica degli estimi catastali ». Lo scorso anno, la decisione di spostare gli uffici e abbandonare la cittadella di via Vesalio, aveva sollevato l'opposizione dei notai, dei sindacati e delle stesse amministrazioni comunale e provinciale: «Un anno fa – ha ricordato ancora Sorgia –la Provincia aveva preso l'impegno di dare mandato a un avvocato per verificare eventuali irregolarità nel trasferimento degli uffici. Occorre tenere alta l'attenzione affinché nel silenzio non si assista a una seconda fase e a un ulteriore smembramento della cittadella finanziaria di via Vesalio » . Michele Salis
IL PRECEDENTE LO STOP NEL 2004 GRAZIE A UNA MANOVRA POLITICA
Il trasferimento degli uffici del catasto era già stato al centro delle polemiche. Nel 2004 era stato bloccato con una azione politica. Cosa che invece non è stata possibile lo scorso anno visto che il nuovo trasloco sarebbe avvenuto quasi in segreto. Contro lo smembramento della cittadella finanziaria di via Vesalio, e quindi contro il trasferimento di catasto e conservatoria, si era schierato apertamente il presidente del Consiglio notarile di Cagliari, Roberto Vacca. Che aveva evidenziato come la promessa fatta dal governo nel 2004 di non spostare gli uffici, non era stata rispettata, anzi: il trasferimento era stato deciso senza informare nemmeno loro, creando notevoli disagi per gli utenti. Contro il trasloco si erano anche schierati gli allora presidente della Provincia Graziano Milia e il sindaco Emilio Floris.