Arena spettacoli
L’INTERVISTA L’organizzatore Massimo Palmas: «Sono già saltati Ferro e la Pausini, nessuna alternativa all’Anfiteatro». Il processo? «Dimostrerò in tribunale che la nostra gestione era regolare»
Per Cagliari sarà un’estate senza grandi artisti per mancanza di spazi adeguati. È la previsione di Massimo Palmas, organizzatore di eventi da più di trent’anni: finito nel mirino della magistratura per la gestione dell'anfiteatro, pensa già al futuro. L’obiettivo è far rientrare Cagliari nel circuito dei big della musica. Esiste in città uno spazio adeguato per i grandi eventi? Assolutamente no. È definitivamente tramontata l’ipotesi di Laura Pausini e Tiziano Ferro, anche se rimane ancora aperta la possibilità di organizzare eventi di media portata nello spazio che il comune allestirà a Sant’Elia. Le nostre preoccupazioni sono per le prospettive future del settore. Il vero nodo è ripensare l’offerta culturale di questa città. Negli ultimi quindici anni si è pensato a tutto tranne che alla musica. A parte il teatro Lirico, non esistono strutture all’altezza né per l’estate né per l’inver - no. Il problema esiste da molti anni ma è precipitato in maniera drammatica con la chiusura dell’Anfitea - tro. Su quella gestione pende un’inchiesta della magistratura… Abbiamo aspettato serenamente per cinque anni che la magistratura si pronunciasse su questo argomento e stiamo finalmente arrivando al traguardo con il processo in corso. Siamo certi che ci verrà riconosciuto di aver svolto in maniera ineccepibile e senza alcun vantaggio economico il nostro compito: fornire un servizio alla città e ai colleghi che hanno potuto utilizzare quello spazio. Perché bisognava rivolgersi a voi invece che al comune per poter adoperare l’Anfiteatro? È totalmente falso e d’altronde non esiste nessuna contestazione su questo punto da parte della Procura. L’Anfiteatro veniva concesso solo ed esclusivamente dal Comune, che ne curava il calendario. A noi spettava, limitatamente alla stagione estiva, l’erogazione dei servizi necessari per effettuare gli spettacoli alle condizioni stabilite nella convenzione stipulata tra Comune, Teatro lirico e Sardinia jazz. Che cosa serve agli operatori dello spettacolo? Parlerei più di ciò che serve alla città: noi addetti ai lavori dobbiamo essere funzionali ai suoi bisogni. Occorre sedersi intorno ad un tavolo, soggetti pubblici e privati, per studiare una strategia chiara per il futuro. L’estate è già tramontata, l’importante è attrezzarsi perché fin dal prossimo anno si possa rientrare nei circuiti nazionali e internazionali di spettacoli con spazi qualificati e all’altezza della situazione. Lo sforzo del Comune deve essere indirizzato ad individuare una struttura di qualità, Anfiteatro o altro, della capienza di 4/5 mila posti. Per i grandi concerti pop, due o tre all’anno, la soluzione dovrebbe essere cercata anche con il Cagliari Calcio, per utilizzare lo stadio d’esta - te. Un giudizio sull’arena di sant’Elia? L’attività allestimento che sta facendo il comune a Sant’Elia può essere molto importante per la realizzazione di uno spazio coperto da 2/ 2500 posti a sedere. Una struttura del genere colmerebbe un vuoto che dura da 15 anni, da quando è stato smantellato il “Jazzino”. Francesca Ortalli