Cassonetti dell'umido sotto accusa. L'assessore: «Entro l'anno il porta a porta»
Invasione nei quartieri del centro: «Trovano cibo facilmente»
«La presenza dei ratti non è debellabile: la loro espansione è legata al cibo a disposizione. E in città non manca mai».
Alla Marina, quartiere ricco di trattorie e ristoranti, (dunque di cibo) sono di casa da sempre. A San Benedetto invece, i topi sono arrivati negli ultimi mesi e hanno fatto la tana nei tombini, nelle case abbandonate e vicino ai cassonetti. «La presenza dei ratti non è debellabile: la loro espansione è legata direttamente al cibo a disposizione. E in città non manca mai». Alessandro Sanna, dirigente provinciale del settore ambiente, quando parla di derattizzazione parla - e non è un caso - di «lotta». Un censimento dei roditori? «Impossibile». Sicuramente meno che a Pechino (7 per abitante) e New York (4 a testa), ma sempre abbastanza per intasare i centralini del centro provinciale antinsetti con segnalazioni e lamentele. «Nel 2007 abbiamo fatto 1.164 interventi». Ovvero: più di quattro al giorni festivi esclusi. Massima concentrazione, ovviamente, nel centro storico.
SCARTI DEI RISTORANTI «Dove ci sono ristoranti e pizzerie è facile trovare famiglie di ratti. I residui della ristorazione sono le maggiori fonti alimentari. In molti casi le buste dell'umido vengono lasciate fuori dai cassonetti e questo aiuta il topo. In alcune i contenitori sono piccoli e capita che i residenti o i ristoratori abbandonino i rifiuti affianco. Anche il cibo per cani e gatti randagi li attira. Sono animali che hanno la capacità di regolare la loro proliferazione in base agli alimenti disponibili. Più è il cibo, più si riproducono». Gli interventi vengono fatti con delle rat-box, piccole scatole-trappole, dove i ratti mangiano le esche che, nel giro di 48 ore, li uccidono causando delle emorragie interne. Gli interventi, portati a termine da 70 derattizzatori «con il patentino», vengono programmati a seconda dell'urgenza: «Abbiamo diversi livelli di emergenza, vengono prima gli ospedali, in alcuni casi anche le sale operatorie. Poi scuole, carceri. Non ci sono solo i topi di strada».
SOLUZIONE PORTA A PORTA Se topi e immondizia vanno spesso a braccetto, va detto che nei prossimi mesi o al massimo all'inizio del 2009, potrebbe arrivare una novità nella raccolta dei rifiuti: «Nei quartieri storici inizieranno presto il porta a porta», dice Gianni Giagoni, assessore alla pianificazione dei servizi. Che aggiunge: «Alla Marina, dove ancora non c'è la raccolta differenziata, l'immondizia viene ritirata tre volte al giorno, proprio per evitare che rimanga in strada a lungo. E negli altri quartieri i cassonetti dell'umido, calibrati a seconda del numero di residenti a cui servono, vengono svuotati sei giorni su sette».
Anche se in alcuni casi è proprio dai cassonetti dell'umido che mangiano gli esemplari di rattus norvegicus con tana in città. Razza aggressiva e molto grande, con una lista di (possibili) malattie da far paura: rabbia, tifo, toxoplasmosi, leptospirosi, salmonellosi, colera e, dulcis in fundo, peste bubbonica.( m.r. )
05/10/2008