Da lunedì quartiere chiuso ai non residenti per 12 ore. Vigileranno le telecamere
L'allarme a Villanova: «Saremo costretti a chiudere»
Zona Togli Lavoro . A ribattezzare così l'acronimo ztl sono i commercianti di Villanova, che, a loro dire, risentiranno maggiormente dell'effetto telecamere nel quartiere a partire da lunedì. L' occhio di riguardo promesso dal primo cittadino Massimo Zedda non regala notti serene tra le viuzze del quartiere storico: c'è già chi teme il tracollo e comincia a pensare di affiggere il cartello “vendesi”.
ORARI RESTRITTIVI Due sono i principali problemi che come macigni graverebbero sugli esercenti. Il primo è quello banalmente legato agli orari di entrata e di uscita: le strade di Villanova saranno interdette al traffico per i non residenti dalle 15,30 alle 17 e dalle 21 alle 7. Per niente aderenti alle esigenze del commercio nel quartiere. Un esempio? La pasticceria Manuel Dessolis Emanuele, al civico 392 di via San Giovanni, storica meta dei giovani al rientro dalla movida notturna. «È poco probabile che d'ora in poi i ragazzi passino da noi a prendere le paste all'alba», si lamenta una dipendente, Laura Loddo. «Più volte abbiamo raccolto le firme contro l'attivazione della ztl, ma nessuno a quanto pare ci ha ascoltati».
LAVORO A RISCHIO Non va sicuramente meglio nella pizzeria New Point, stessa via ma al 290. «Gli affari sono cominciati a calare già nel 2008, quando installarono le telecamere», denuncia Giampiero Solinas, da quasi 25 anni proprietario dell'esercizio. «Ora temiamo il fallimento. Chi verrà a mangiare da noi se il passaggio nel quartiere è proibito all'ora di cena? Vorremmo almeno un po' di flessibilità negli orari. Villanova è praticamente un mortorio, senza turisti né grandi attrattive per i cagliaritani: se diminuiamo ulteriormente la possibilità di offrire servizi, è veramente la fine». E «da lunedì saremo costretti a posticipare di un'ora l'apertura serale della tabaccheria, per adeguarci agli orari della ztl ed evitare di aprire inutilmente al pubblico», chiosa rassegnata la proprietaria Andreina Cannas.
PASS NEGATI Secondo problema, niente affatto secondario, è la negazione dei pass ai lavoratori. Che siano dipendenti o titolari, nulla cambia: se non sono residenti, il permesso di transitare a Villanova non lo avranno (ad esclusione, sembrerebbe, dei porta-pizza di New Point). Con tutte le conseguenze che ciò comporta. «Potremmo parcheggiare, a patto che ne troviamo, nell'area attorno al mercato di San Benedetto, ma sono a pagamento. E considerato che passiamo più ore al lavoro che a casa…». Davide Monica, barista al Caffè del Dandy, viene dal nord Italia e ha viaggiato parecchio prima di approdare fra i viottoli del quartiere: «Ovunque la ztl serve a diminuire l'inquinamento e a valorizzare l'area: qui l'inquinamento non mi pare sia un problema reale, mentre la valorizzazione del quartiere sì. Il Comune può anche aver pavimentato la strada (i lavori sono durati un anno, con tutti i disagi che hanno comportato), ma se poi non permette alla gente di usufruirne (se non in determinati orari, pena circa 90 euro di multa), siamo di nuovo punto e a capo. Villanova per risollevarsi dalla crisi ha bisogno di tanti accorgimenti, meno che della limitazione al traffico».
I DUBBI SUGLI “SMS” Poco o nulla convince la novità “sms”, ovvero la possibilità per gli esercenti di fare accedere un esterno nel quartiere, per esempio un corriere o un fornitore, tramite invio di un messaggino al Comune indicando la targa. «Perdi-tempo, togli-lavoro».
Michela Seu