IL CASO. Parla Gianna Bonafiglia: a mio marito tante promesse, mai mantenute
Sfrattata la moglie di Martiradonna, campione del '70
Dice che una casa, a suo marito, l'avevano promessa quasi tutti i sindaci della città dal 1970 a oggi. «Ma nessuno ha mantenuto la parola data», racconta Gianna Bonafiglia. Il marito, Mario Martiradonna, l'ha conosciuto nel 1961 e da quel momento non si sono più lasciati, fino allo scorso novembre, quando il terzino del Cagliari dello scudetto si è arreso a un tumore. Ora lei, a sessantacinque anni, rischia di trovarsi su una strada: entro il 22 maggio dovrà lasciare l'appartamento di via Sonnino dove per anni ha vissuto - in affitto - insieme al marito. «Ho ricevuto lo sfratto pochi giorni dopo la morte di Mario», spiega, «e non so dove andare a vivere».
IL COMUNE L'assessorato alle Politiche sociali del Comune ha provato a trovarle una casa, ma per ora le ricerche non hanno avuto successo: «Mi hanno proposto una bicocca», dice con accento toscano, «una catapecchia. Ho proposto di contribuire all'affitto con quel poco che ho, ma la risposta è stata: non si può fare. Io adesso prendo 700 euro di pensione, compresa quella di mio marito. Non posso permettermi grosse spese».
LA STRADA PER I CAMPIONI È il destino: proprio mentre il Comune decide di intitolare una strada o un parco ai campioni dello scudetto del 1970, ora lei deve fare i conti con uno sfratto che si avvicina sempre di più. Ma nonostante le promesse «mai mantenute», spera sempre che qualcuno, magari il Municipio la aiuti: «Ormai mi sono impuntata. Lo faccio anche per Mario: tanti gli hanno sempre promesso di dargli una mano, ma nessuno lo ha mai fatto. Spero che ora qualcosa cambi». ( m.r. )