La lettera
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore residente a Villanova.
«Non credo esistano cittadini pregiudizialmente contrari alle aree pedonali nei grandi centri urbani. È però necessario comprendere quali sono i piani di avvio di un'area pedonale o di una ztl, la cui istituzione non può avvenire con una semplice delibera del sindaco. Chiudere l'accesso e rendere “irraggiungibili” le case di Villanova, senza aver pianificato un'alternativa efficiente, sa di esproprio premeditato. Costringerebbe i poco facoltosi abitanti all'abbandono, per poter trovar dimora ove gli strumenti del vivere sono meno costosi.
Villanova sta rinascendo sotto spoglie differenti e contrastanti, orientate alla creazione, in una sua specifica parte, di un centro commerciale che soffoca e ostacola la tenuta e la rinascita di botteghe artigianali. Sembra non essere negli intenti di un improvvisato urbanista, rivitalizzare il quartiere attraverso servizi e crediti verso artigiani e associazioni culturali. Una vera spinta all'abbandono insieme ai suoi già esigui storici abitanti, per decretare una rinascita elitaria del quartiere.
Maurizio Ciotola