L’ex dirigente comunale accusato di abuso d’ufficio insieme ai fratelli Palmas e al collega Solina
CAGLIARI
Ora c’è anche Bruno Soriga, l’ex dirigente della divisione cultura del Comune, tra gli indagati nell’inchiesta-bis sulla concessione senza gara pubblica dell’anfiteatro romano. Il pm Daniele Caria, titolare dell’indagine, gli contesta la stessa accusa rivolta agli altri quattro: concorso in abuso d’ufficio. Accusa riferita ancora una volta alla scelta di affidare l’arena romana alla Sardinia Enterteinment - che fa capo a Sardegna Concerti e Sardinia Jazz - saltando a piè pari un obbligo stabilito dalla legge: la selezione pubblica fra gli operatori dello spettacolo. Soriga è già sotto processo: deve rispondere davanti al gup Alessandro Castello di peculato e di tre abusi d’ufficio. Per lui il pm Caria ha chiesto la condanna a due anni di reclusione con la condizionale. Il suo nome è entrato anche nell’inchiesta-bis per la gestione del 2008 mentre per il 2009 l’attenzione della Procura si è spostata sul suo successore, Gerolamo Solina. Gli altri indagati sono i fratelli Massimo e Michele Palmas con l’amministratrice Maria Gabriella Manca. Stando alle indiscrezioni l’inchiesta è ormai in chiusura: mancherebbe un’acquisizione di documenti, ma del tutto secondaria. Poi Caria dovrebbe notificare agli indagati il 415 bis, l’atto che comunica la conclusione delle indagini e che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Sulla scrivania del magistrato giace da mesi anche un esposto firmato dall’organizzatore Andrea Caldart nel quale si segnala la presunta «sparizione» del palco e delle altre attrezzature trasferite la scorsa estate dall’anfiteatro alla spiaggia del Poetto. Per Palmas c’era l’autorizzazione della Regione, il Comune aveva diffidato Sardegna Concerti dall’utilizzarle al di fuori del programma jazz.
(m.l)