CAMPO ROM.
Fuoco alla roulotte di una famiglia ora nell'hinterland
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Baracche, roulotte e colonnine dell'energia elettrica. Al campo nomadi sulla 554 si brucia di tutto in quella che è una guerra tra clan. La scorsa notte sono state distrutte con il fuoco una baracca e una roulotte della famiglia di Safet Ahmetovic, partita pochi giorni fa dal campo per trasferirsi in un appartamento dell'hinterland cagliaritano, grazie al contributo del Comune. Ieri mattina un nuovo attentato incendiario: qualcuno se l'è presa con la colonnina dove si trovano i cavi dell'energia elettrica.
Nell'ultimo anno l'area a ridosso del quartiere di Mulinu Becciu è stata spesso incandescente. Risse, incendi, attentati si sono ripetuti in crescendo. Proprio prima di Pasqua c'è stato il primo trasferimento: dodici rom hanno fatto valigia e sono entrati in una casa con giardino nell'hinterland cagliaritano. Il Comune contribuirà all'affitto dell'appartamento, dove tre famiglie vivranno insieme. Un trasferimento preceduto da minacce e insulti all'ingresso del campo rom, con tanto di scritte sul muro di una vicina azienda, contro uno dei nomadi in partenza.
Martedì notte, dai primi accertamenti svolti dai carabinieri della compagnia di Cagliari coordinati dal capitano Paolo Floris, qualcuno si è voluto vendicare distruggendo con il fuoco la roulotte e la baracca dove aveva vissuto una delle famiglie emigrate. Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco. Nuovo allarme ieri mattina. L'Enel ha chiesto l'intervento dei vigili del fuoco: la colonnina dell'energia elettrica all'interno del campo nomadi era stata data alle fiamme. I danni sono stati limitati e sul posto sono arrivati anche gli agenti della polizia municipale. Non si esclude che si possa trattare di una vendetta dopo l'attentato messo a segno la notte prima.
Safet Ahmetovic era già finito al centro di un duro scontro. A metà febbraio la sua roulotte era stata data alle fiamme, mentre la sua baracca era stata abbattuta dal fratello Giuliano con un'auto. Dentro c'erano cinque bambini, rimasti illesi. Safet era rimasto leggermente ferito. Il giorno dopo un altro rogo: questa volta ad andare a fuoco era stata la baracca in cui viveva Giuliano Ahmetovic, 41 anni. Tensioni frutto di vecchie ruggini.
( m. v. )