Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il bilancio comunale e i problemi dell’Imu

Fonte: La Nuova Sardegna
12 aprile 2012

Il documento contabile è all’ordine del giorno, ma la tsassa sulla casa fa ancora discutere




CAGLIARI E’ la domanda che si fanno i papà e mamma che hanno “regalato” la seconda casa ai figli che hanno messo su famiglia, anche se di fatto rimangono loro i proprietari di quell’abitazione: quanto dobbiamo pagare di Imu? Lo deve stabilire il Consiglio comunale, ma i genitori possono stare sereni: all’articolo otto del regolamento sulla imposta municipale propria approvato dalla Giunta è prevista un’agevolazione sull’aliquota. Per poter avere lo sconto per il comodato gratuito a parenti entro il primo grado, in linea retta, occorre però presentare tutta la documentazione necessaria. L’illustrazione del bilancio, che comprende anche le aliquote Imu e Irpef già presentate dall’esecutivo guidato da Massimo Zedda, ora arriva in Aula. Il punto è già stato iscritto tra gli argomenti all’ordine del giorno e ci sarà bisogno di qualche seduta prima del sì definitivo. Il traguardo potrebbe essere raggiunto a giugno. Da qui all’estate non ci dovrebbero essere modifiche sostanziali. Il quadro, insomma, è quello disegnato dal primo cittadino nella conferenza stampa durante la quale sono state quantificate le percentuali. E spiegate le ragioni di questa e quella scelta. L’Imu 2012 prevede un gettito di 57 milioni di euro. Per le abitazione principali e relative pertinenze l’aliquota è fissata allo 0,5 per cento con una detrazione di 200 euro a immobile. Per quanto riguarda le abitazioni non principali e i fabbricati la aliquota ordinaria sarà dello 0,96 per cento, diminuita allo 0,86% per immobili a uso abitativo regolarmente locati con contratto registrato. Percentuale più salata (1,06) per chi tiene sfitti gli immobili a disposizione. Dal gettito relativo a quest’ultima categoria 23,3 milioni andranno versati direttamente allo stato. L’Irpef prevede invece un gettito di 16 milioni. Si avrà l’esenzione totale per i redditi sino a 10mila euro. Poi si va a scalare: dallo 0,66% per redditi compresi tra 10.001 e 15.000 euro allo 0,80% per redditi superiori ai 75mila euro.

(s.a.)