Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non si arrendono i precari del parco

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2012

MOLENTARGIUS. Prosegue l'occupazione dei “Sali Scelti”. «Tanta solidarietà, ma solo parole»


Non accenna a placarsi la protesta dei precari di Molentargius. Decimo giorno mobilitazione; settimo di occupazione della sala convegni dell'edificio Sali Scelti. Nelle prossime ore potrebbero esserci novità. Dall'Ente Parco filtra la possibilità di un nuovo tentativo di mediazione con gli occupanti. Nel frattempo l'Ente ha deciso di sospendere l'attività.
L'indignazione dei lavoratori cresce: «Stanno creando un disservizio per i cittadini e strumentalizzando l'occupazione», sostiene Chabaani Abderazak, segretario generale Uil Temp. Avevano annunciato che avrebbero trascorso Pasqua e Pasquetta al Parco, e sono stati di parola. «Durante le feste abbiamo ricevuto la visita di Mauro Contini , presidente dell'Ente Parco» racconta Gabriele De Martis, tecnico a Molentargius sino al 31 marzo, ora disoccupato. «Ci ha promesso che si impegnerà personalmente per trovare una soluzione il più presto possibile», prosegue Alessia Atzeni, anche lei lavoratrice del Parco, attualmente disoccupata.
Nei giorni scorsi i 20 lavoratori che lottano per ottenere il rinnovo del contratto, scaduto il 31 marzo, hanno tentato ogni strada possibile, si sono appellati al presidente della Regione Ugo Cappellacci, chiedendogli di interessarsi personalmente alla loro situazione. Hanno ottenuto l'impegno del sindaco Massimo Zedda e quello di Angela Quaquero, presidente della Provincia.
Luciano Uras, consigliere regionale Sel, ha convocato una commissione d'inchiesta per giovedì. E in ultimo la solidarietà di Alessandro Sorgia (Pdl), vicepresidente del consiglio provinciale che ha espresso «solidarietà ai precari del Parco a nome dell'intera assemblea consiliare». Ieri la visita di Francesca Ticca, segretario generale Uil: «Ci ha portato la solidarietà di tutta la Uil», spiega Abderazak.
Sono nove gli occupanti, parte dei venti, tra tecnici e operai, che lavorano nel Parco dal 2006, anno in cui l'Ente Parco è diventato operativo. «Alcuni di noi ci lavorano da prima», puntualizza la Atzeni. Sei anni in cui sono stati lavoratori Co.co.co e Co.co.pro; a tempo determinato e interinali; e ben «sette proroghe contrattuali», polemizza De Martis. Dal 31 marzo nessun contratto, il loro è scaduto e non gli è stato rinnovato. Il 2 aprile hanno avuto il primo incontro con Marco Loddo, direttore facente funzioni dell'Ente Parco. Ma la soluzione prospettata dai vertici del Parco - una possibile selezione aperta a tutti, per eventuali contratti Co.co.pro - non ha soddisfatto gli ex lavoratori. Ha avuto inizio quel giorno il loro sit-in di protesta. Venerdì scorso un nuovo tavolo tecnico, che per i lavoratori non è avvenuto, ma che l'Ente sostiene essersi svolto. Da allora la protesta si è trasferita all'interno della struttura.
Dalla sala convegni dell'edificio Sali Scelti le ultime voci: «È passata oltre una settimana, continuano a prenderci in giro», polemizza Abderazak; «Noi da qui non andremo via, se non con un contratto in mano», annuncia la Atzeni.
Sara Marci