Terramaini
VIA PISANO Ecco le testimonianze degli anziani ospiti della casa di riposo del Comune, che perde due milioni di euro all’anno: «Non facciamo nulla tutto il giorno». E la palestra non funziona
La giornata tipo? Trascorsa davanti alla televisione o al vicino centro commerciale. Una mano di aiuto per chi non può lavarsi da solo? Una volta alla settimana. Attività di svago? Ogni tanto una tombolata o una passeggiata nei prati esterni. La palestra o il campo di bocce? Praticamente mai. È una sintesi, breve ma chiara, di come trascorrono la vita i circa cento anziani della casa di riposo comunale Vittorio Emanuele II di Terramaini: una struttura che riesce a bruciare due milioni e trecentomila euro all’anno, con un buco eneorme nelle casse pubbliche. La palestra non è a norma, le passerelle in legno sono marce, e il campo da gioco sembra abbandonato.
IL RACCONTO DEGLI OSPITI Noia, poco svago e monotonia: questi i tre termini che ricorrono nei racconti degli ospiti. In poche parole: ostaggi della solitudine. Pinuccio Dessì, 73 anni, da dieci vive nella casa di riposo. «Pago 500 euro al mese, passo le giornate guardando la tv. Ogni tanto ci fanno fare passeggiate, chi vuole andare va». Non è di poche parole Giulio Sinis, arzillo 87enne. «Sono qui da due anni e mezzo. Nessuno di fa compagnia, c’è disperazione», afferma perdendosi con lo sguardo nel vuoto, «alle otto facciamo colazione, pranziamo alle dodici e ceniamo alle diciotto. Tutte le altre ore sono seduto qui a fissare uno schermo, come un fesso. Siamo stati in palestra tre volte nell’ultimo anno, una volta c’era un’orchestra. I miei figli mi chiedono come sto», spiega, «rispondo che il cibo non mi manca, ma nemmeno noia e solitudine». Vuole dire la sua anche Bruno Nurchi, 75 anni: «La giornata tipo è noiosa, chi ha gambe buone passeggia fuori. Quando usciamo con il pulmino ci portano sempre alla città mercato», racconta, «io mi arrangio da solo, faccio anche qualche lavoretto al computer». Maria Spano, 78 anni, vive alla Vittorio Emanuele da qualche anno: “«Prima ero a sant’ITerramaini gnazio, ora qui. Le giornate vanno prese come vengono, ci aiutano a fare la doccia una volta alla settimana, io provvedo anche da sola perché voglio essere pulita», sottolinea con orgoglio, «quando usciamo accompagnati andiamo al supermercato» L’ultimo racconto è quello di Gesuina Melis. Ottantacinque anni, da quattro vive in via Pisano: «Mio marito è morto e non ho figli, mi assiste il Comune. Giornate tutte tristi, non esco mai perché ho problemi a camminare».
LA FUNZIONARIA NEGA I racconti sono diametralmente opposti alle parole di Lara Corona, funzionaria della struttura: «Non gli manca nulla, facciamo far loro tante attività. Non tutti possono essere contenti, è normale», sostiene la Corona. Sulle spese esorbitanti della casa di riposo, la risposta è categorica. «Le firme non le metto io, ma la dirigente, andate a chiedere a lei. Il mio ruolo qui dentro è molto meno complicato di quanto si possa pensare. Non mi posso esprimere neanche sul terzo piano, che è vuoto. Anzi», conclude seccata, «ho già detto troppe cose » .
Paolo Rapeanu
LE REAZIONI
«È incredibile subito necessario fare chiarezza» nLe condizioni di vita della casa di riposo di Terramaini finiscono sotto la lente del consiglio comunale. Gianni Chessa, consigliere comunale Udc, ieri mattina ha visitato la struttura e parlato con la funzionaria responsabile, Lara Corona. Una visita di due ore, quella del consigliere scudocrociato. «Ho visto con i miei occhi gli anziani rimbecillirsi davanti alla televisione, è una cosa vergognosa. Ho già sentito la mia segretaria per chiedere un accesso immediato a tutti gli atti specifici, qui bisogna fare chiarezza», afferma, «non voglio fare nessun processo sommario, perciò spero di avere quanto prima i dati. Gli anziani che vivono qui sono isolati, lontani dalla città. Ho proposto di utilizzare i locali del San Giovanni di Dio per far soggiornare gli anziani, almeno sarebbero in pieno centro. Qui il rischio è morire di solitudine, tra il verde, una palestra non a norma e un campo di bocce in condizioni pietose», termina Chessa. Ha già garantito pieno interesse e conferma la volontà di far luce su tutti gli aspetti della struttura, l’assessore alle Politiche sociali, Susanna Orrù. «È chiaro», dice, «che non sono d’accor - do che gli ospiti di Terramaini vengano portati a passeggio nei centri commerciali o parcheggiati davanti alla televisione. L’obbiettivo di questa amministrazione è portare avanti attività dedicate agli anziani, anche perché questo è l’anno europeo dell’invec - chiamento», spiega la Orrù, «creeremo attività culturali e ludiche, decidendole con loro. Qualche mese fa avevano svolto una terapia con gli animali. Passeggiavano e facevano percorsi con cani da compagnia, il riscontro è stato molto positivo». Fabrizio Rodin, Pd e presidente della commissione Politiche sociali, sostiene che «non esiste che gli anziani siano relegati davanti alla tv o in centri commerciali, se queste sono le attività previste alla Vittorio Emanuele II qualcosa non va», dice Rodin, «un mese fa abbiamo visitato la casa. Economicità, efficacia e efficienza, questi i tre criteri ai quali si deve ispirare la gestione».
P. R.