IMPOSTE LOCALI
Il Comune di Cagliari è secondo in Italia per l’entità di tasse chieste ai cittadini. Secondo solo a quello di Olbia. Secondo i dati della Cgia di Mestre Palazzo Bacaredda nel 2011 ha chiesto 609 euro a ogni cagliaritano, di peggio ha fatto solo Olbia con 733 euro. Per le ricche entrate nelle casse di via Roma ha influito probabilmente l’elevata tarifa della tassa sui rifiuti solidi urbani che si paga nel capoluogo. In generale, le tasse locali portano via 1.230 euro dalle tasche di ciascun italiano. Questa è la somma da pagare tra imposizioni comunali, provinciali e regionali secondo uno studio della Cgia di Mestre che ha sommato la pressione fiscali degli enti locali in ogni capoluogo di Provincia (109 quelli analizzati, ma mancano Carbonia e altri nove centri). Spicca il 45esimo posto in classifica di Olbia che precede tanti capoluoghi del Nordest mentre Cagliari è al posto 67. Ma adesso andrà peggio di sicuro perché sono i dati del 2011, poi sono arrivate tre manovre del Governo con l’arrivo dell’Imu e l’aumento dell’aliquota base dell’addizionale regionale Irpef. «Queste due misure comporteranno un maggior gettito complessivo di 12,8 miliardi: tuttavia, Comuni e Regioni non vedranno neppure un euro di queste maggiori entrate perché finiranno completamente nelle casse dello Stato», ricorda la Cgia di Mestre. La pressione media in Italia è di 1.230 euro a testa. La graduatoria è guidata da Varese con una pressione tributaria locale (comunale, provinciale e regionale) di 1.714 euro pro capite ed è chiusa da Lanusei con 671 euro. Una lettura superficiale dei dati potrebbe sembrare positiva. «Ricordo che il nostro sistema fiscale è basato sul principio della progressività - spiega il segretario della Cgian di Mestre, Giuseppe Bortolussi - da ciò si evince che nelle realtà dove si versano più tasse i livelli di reddito sono mediamente più elevati e, quasi sempre, la qualità e la quantità dei servizi offerti sono migliori. Insomma, nei territori più ricchi si paga in misura maggiore, ma si riceve anche di più».
LA PRESSIONE SARDA Olbia e Cagliari svettano per quanto riguarda le imposte dei Comuni, sono prima e seconda in Italia. Se a Milano palazzo Marino chiede 456 euro a cittadino e se ogni romano deve versare 347 euro al Campidoglio, a Olbia la pressione tributaria comunale raggiunge i 733 euro pro capite mentre a Cagliari le tasse ammontano a 609 euro. Ma questi picchi vengono bilanciati dal fatto che in Sardegna ci sia la pressione tributaria regionale più leggera d’Italia, 493 euro pro capite, mentre la Lombardia guida con 1085. L’elevata pressione del Comune spinge Olbia al 45esimo posto: per capire meglio l’entità della richiesta di tasse nel capoluogo costiero della Gallura, basta fare il raffronto col Tempio. Sotto il Limbara c’è la stessa pressione tributaria per quanto riguarda le richieste della Regione e della Provincia (79 euro per ogni gallurese), ma Tempio si trova all’85 posto in classifica perché quella comunale si ferma a 401 euro (rispetto ai 733 di Olbia). Due posizioni più in alto c’è Tortolì con 455, poi Nuoro (391), Oristano (378), Sassari (368), Iglesias (276), Sanluri (267), Villacidro (246) e Lanusei con 110 euro a testa da versare al Comune. Per analizzare la pressione tributaria dei Comuni «non è stato possibile utilizzare i bilanci di previsione 2011 perché si sono riscontrate differenti modalità di compilazione dei bilanci stessi e si è preferito utilizzare i bilanci consuntivi 2010», spiega la Cgia di Mestre che ha stilato la graduatoria. Per le Province si va dai 115 euro di Caserta ai 35 di Gorizia. «Per le Province si sono prese in esame le entrate tributarie al netto della compartecipazione Irpef - spiegano dalla Cgia di Mestre - in quanto su questa voce le Province non hanno possibilità di intervento (l’Irpef è infatti un tributo statale). I dati sono desumibili dai bilanci di previsione 2011 pubblicati dal Ministero dell’Interno». In Sardegna si paga di più nella Provincia di Sassari, 82 euro, poco meno si paga in Gallura (79), poi c’è l’Ogliastra (69), mentre alla Provincia di Cagliari la somma da versare è di 66 euro. 60 a testa in quella di Nuoro, 57 nell’O r istanese, 53 nel Sulcis-Iglesiente e 52 euro a testa si versano alla Provincia del Medio Campidano. Nella graduatoria generale, che comprende la somma dei tributi comunali, provinciali e regionali Olbia è l’unico capoluogo sardo nella prima metà della classifica (45esimo), coi suoi 1.305 euro pro capite si trova poco sotto Verona (1.338) e sopra Trieste (1.236) e Treviso (1.234). Cagliari è al posto numero 67 con 1.168 euro di tributi a testa, due euro in meno di Livorno e 31 in più di Venezia. L’ultimo capoluogo italiano dove si raggiungono le quattro cifre è Tortolì (posto 85 su 109) con 1.016 euro a testa, due posti più in basso c’è Tempio con 973 euro, sono appaiati nuoresi e sassaresi: 943 e 942 euro(posti 91 e 92). Al 95esimo posto c’è Oristano dove la pressione tributaria arriva a 927 euro pro capite. Tra i 10 capoluoghi assenti c’è Carbonia, che avrebbe rinfoltito la nutrita rappresentanza sarda in fondo alla classifica. Iglesias è al posto 103 con 822 euro, poi Sanluri con 811, dopo Barletta si torna nell’Isola con il posto 106 di Villacidro (790 euro). Due città siciliane e Lanusei chiude la classifica con 671 euro. Ma nel 2012 andrà sicuramente peggio per tutti.
Marcello Zasso