SAN MICHELE. La loro casa cade a pezzi, appello al Comune
La denuncia di una coppia di anziani
Il soffitto della cucina è verde per la muffa, quello del bagno addirittura nero. Il pavimento si è gonfiato per l'umidità col risultato che la porta-finestra del balcone è bloccata e di notte si dorme al gelo. Anche la porta del bagno è rotta e la privacy va a farsi benedire. Quando piove bisogna ricorrere alle bacinelle perché l'acqua filtra inzuppando il letto. L'ascensore non c'è, le scale bisogna percorrerle al buio perché le lampade sono fulminate. Sono i disagi che deve subire una coppia di anziani coniugi di San Michele.
LA DENUNCIA Eugenia Lasio, 85 anni, e Placido Andronico, 91, taglieranno il traguardo dei 70 anni di matrimonio nel 2014. Da mezzo secolo risiedono al terzo piano di un vecchio stabile comunale, in via Podgora. La vita per loro è diventata impossibile. «Casa nostra cade a pezzi», si dispera Eugenia, «in 50 anni non è mai stata ristrutturata. Le amministrazioni che si sono succedute non hanno fatto niente se si eccettua la sostituzione della porta d'ingresso. Abbiamo sempre pagato l'affitto e le tasse, eppure veniamo trattati come cittadini di serie B».
LA COPPIA Eugenia e Placido vivono di pensione. Lei, ex casalinga, percepisce 350 euro, lui arriva a 700. «Ho fatto di tutto, dal manovale al giardiniere». Tre figli, disoccupati. «Li aiutiamo ancora noi, come nipoti e pronipoti. Qualcuno venga a vedere come stanno vivendo e li aiuti», lancia l'appello Silvio Pinna, leader del comitato di quartiere, «il sindaco e l'assessore ai Lavori pubblici non pensino solo ai Rom, ci sono tante famiglie cagliaritane che vivono nel disagio ma nessuno se ne cura».
Paolo Loche