ASPETTANDO SANT'EFISIO. Giovanna Paci è anche guardiana della chiesa di Stampace
«Eravamo undici figli, nove sono nella Confraternita»
Il suo principale cruccio, nei giorni del Triduo Pasquale, è stato trovare il giusto tappeto per l'altare. Perché quello bianco non si trovava, quello appena messo era troppo grande e il medio era disperso. Ma alla fine è stato scovato per tempo affinché nel giro delle sette chiese anche quella di sant'Efisio facesse la sua bella figura. Così Giovanna Paci, a discapito dei reni un po' acciaccati, ha corso di qua e di là e non si è risparmiata come le impone il ruolo: Priora dell'Arciconfraternita del Gonfalone dal 2008 per volontà delle consorelle. Ma soprattutto nata «in via Santa Restituta». Quindi stampacina doc? «E come no!»
CONSORELLE Guai a chiamarla per errore prioressa. «No! Non si dice prioressa, si dice priora se no…». Il movimento della mano, a taglio, indica le conseguenze. Ecco, lei è l'esempio di come l'attaccamento a Efis è del popolo e non fa distinzioni di sesso. Se poi si passa qualche pomeriggio nella piazzetta dedicata al Martire, è lampante come le donne non si sono certo ritagliate un ruolo da perpetue, anche se nell'ufficialità degli atti hanno dovuto attendere questo secolo per piazzare una di loro nella Banca, il consiglio d'amministrazione della Confraternita. Ma gli equilibri di potere passano anche per altre vie e per altri linguaggi che travalicano carte e burocrazia. Basta aguzzare la vista. Giovanna oltre che dannarsi su e giù lancia all'assalto una piccola ciurma di confratelli schiavizzati come solo le casteddaie sanno mettere sotto schiaffo i loro uomini.
IL RUOLO Forza mandroni. Non lo dice ma lo fa capire con un solo sguardo, sarà che è stata operaia in un'azienda di ceramiche, sarà che questa donna classe 1949 ha carisma. E via tutti di gran lena. Anche a chi tocca intervistarla. «Che qui c'abbiamo da fare, noi». Dieci minuti non di più, ma intensi. Il resto è sufficiente osservarlo fra i profumi delle composizioni floreali che rimbalzano fra statue di santi buoni e palle di cannone incastonate sui muri. «Il mio ruolo? Guidare le consorelle in processione, che siano vestite bene e abbiano il giusto contegno. Che rendano onore a Efisio». Tutte un po' avanti con l'età? «Ma scherziamo. Deve vedere le giovani che si avvicinano. Abbiamo più novizie degli uomini. E mica è gente che conosciamo».
IL MISTERO Giovanna ha occhi vispi e parlantina simpatica. «Lei lo sa che sono anche la guardiana della chiesa?». No. «Eh, adesso lo sa». Bene. «E lo sa quanto è grande la devozione?». Più o meno. «E allora glielo faccio capire meglio io. Le faccio un esempio?». Sì, volentieri: «L'esempio è una ragazza straniera, sudamericana, che è venuta un pomeriggio a chiedermi se le aprivo la porta che conduce al carcere. Io le ho detto Figlia mia aspetta che io con i reni che mi ritrovo, sin da ragazzina, quelle scale non riesco più a farle . Le ho chiamato un confratello che l'ha accompagnata. Quando è risalita piangeva. E sa perché?» Perché? «Quel luogo che lei non conosceva le appariva sempre in sogno e un santo le chiedeva di raggiungerla. Ma lei mica lo sapeva che era Efisio che ora segue in ogni processione». Pazzesco. «È pazzesco? Vero?». Ma come ha fatto a trovare la chiesa giusta? «Eh, questo non lo so. Ma qualcosa vorrà dire?».
LA FEDE Un fatto è certo, se uno viene in questo luogo con certezze e baldanza se ne va carico di dubbi buoni. Già, chissà perché su undici fratelli della signora Paci le nove femmine sono diventate consorelle «due sono volate dal Signore, poverine». Chissà perché questa dedizione assoluta che non può essere giustificata con un'assenza di vita sociale «un marito, che non è confratello ma mi lascia fare quello che voglio, due figlie e tanti amici». Anzi. «Allora vuole sapere perché Efisio è un santo speciale?» Sì. «Perché è il santo del luogo dove siamo nate, dove siamo cresciute, era dei nostri nonni, lo sarà dei nostri figli». È il santo del focolare? «È molto di più. Ci dimostra sempre tante cose. Sa intervenire nelle nostre vite al momento opportuno. Anche nella mia, anche di recente».
Francesco Abate
Ieri altri due momenti chiave
Processione per il voto
contro i francesi
e benedizione dei buoi
Intanto ieri si sono celebrati altri due momenti importanti in avvicinamento alla sagra. In piazzetta Sant'Efisio è stato benedetto il giogo di buoi (trainerà il cocchio) composto da Mancaiciprovas e Nonciarennesci dell'allevatore Gianni Cabras di Monserrato, ma sono stati scelti anche per i cambi del tragitto Attudifaisi e Noduisesi di Antonio Satta di Domusnovas.
VOTO 1793 Ma soprattutto il simulacro di Sant'Efisio da Stampace è stato portato in processione sino alla Cattedrale per sciogliere il voto per grazia concessa nel 1793 quando le navi francesi che bombardavano Cagliari vennero spazzate via dal una tempesta.
CONSORELLE Sono invece 46 quest'anno le donne appartenenti all'Arciconfraternita del Gonfalone iscritte all'albo del sodalizio. La loro anzianità è determinata non dall'età ma dalla professione di fede che è stata preceduta da da due anni di noziato. Giuseppina Carta (professione di fede nel 1966), Maria Musanti (1968), Anna Meloni vedova Puddu (1977), Giuseppina Russo vedova Murtas (1980), Rita Del Rio vedova Secci e Vittoria Paci (1981), Francesca Mura vedova Serra, Maria Bonaria Paci e Silvana Pace vedova Mameli (1982), Marisa Saba e Maria Antonia Chessa (1983), Lina Lonero, Bonarina Paci e Graziella Paci (1984); Patrizia Cacciuto, Giovanna Manis vedova Salisci, Antonella Paci, Giovanna Paci, Ignazia Paci, M. Carmen Puddu e Anna Sarais in Maffa nel 1988. Anna Bandinu e Giuseppina De Agostini (1990), Patrizia Paci e Giovanna Spina (1991); Assunta Marras, Monica Murtas (1994); Anna Contu e Ollaria Marras (1996), Elida Mascia (1997), Francesca Murtas (1998); Adriana Banchero (1999); Consuelo Fidio nel 2001. Valeria Poma (2001), M. Rosaria Campagnola e Rosalba Caria (2003), Rosaria Floris (nel 2004), Rita Cardia (2007), Maria Bernardina Floris, Eleonora Mascia, Doloretta Massa e Antonietta Murtas (2009), Angela Deplano e Alessandra Rossi (2010), Alessandra Napoleone e Carla Spano nel 2011.
NOVIZIE Ilaria Rais, Giovanna Pometti, Domenica Floris, Mariella Olla, Simona Murru, Lucia Musiu e Susanna De Agostini.