Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La moschea sotto il Consiglio

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2012

I musulmani e Sel cercano soluzioni diverse rispetto ai locali della Marina

Tra i portici dell'assemblea regionale per tutta l'estate

Alla ricerca della moschea perduta; anzi, mai avuta. Nei giorni scorsi alcuni cittadini musulmani ed esponenti di Sinistra ecologia e libertà, sono andati in giro per la città per individuare un luogo consono da adibire a moschea. Un posto all'aperto, dunque temporaneo, ma che servirebbe a risolvere, almeno per l'estate, l'annoso problema che ogni venerdì si ripropone alla Marina, con via del Collegio, dove c'è l'attuale moschea, bloccata da mezzogiorno alle due per la preghiera. Così si sono individuate alcune piazze nel centro ma i fedeli della religione di Maometto hanno un'altra soluzione: i portici del Consiglio regionale.
SENZA SPAZIO Il problema è che un vero luogo di culto islamico in città non c'è mai stato. C'è il locale di via del Collegio, affittato dai fedeli che si quotano per pagare il canone, ma cinquanta metri sono troppo piccoli per una comunità che è in continua espansione. Cittadini provenienti dal Vicino oriente, dall'Africa mediterranea e dall'Asia hanno fatto aumentare il numero delle persone che frequentano la moschea della Marina. Il venerdì, giorno di preghiera per i musulmani, i fedeli sono costretti a disporre i tappeti sull'asfalto, tra le auto parcheggiate, occupando tutto un tratto della strada. Proprio all'ora di pranzo, quando escono i bambini dalla scuola media “Manno”.
LA RICERCA Da questa situazione nasce l'esigenza di trovare una soluzione, seppure temporanea, almeno per l'estate. Alcuni musulmani, tra cui il portavoce della moschea, Sulaiman Hijazi, si sono incontrati nei giorni scorsi con alcuni esponenti di Sel, assieme hanno cercato individuato una serie di piazze da adibire a luogo di culto il venerdì, solo per le ore necessarie a pregare. «Sarebbe senza costo, né per noi, né per loro», sottolinea Hijazi.
LE IPOTESI Le ipotesi in campo sono tre: la terrazza Umberto I del bastione di Saint Remy, piazza San Cosimo e piazza San Lucifero. «Il Comune dovrebbe solo concedere l'utilizzo di suolo pubblico», spiega il responsabile di Sel Francesco Agus, che assieme al suo partito si è impegnato per aiutare la comunità musulmana. La sua idea è trasformare la piazza in moschea con dei gazebo, «che si possono montare e smontare in dieci minuti». Anche sotto i gazebo rimanere in piazza tra mezzogiorno e le due sotto il sole cocente di luglio e agosto può non essere così piacevole. Così i fedeli non si sono limitati alle soluzioni individuate con Sel e hanno continuato a cercare. «Un luogo adatto sono i portici del Consiglio regionale», afferma Sulaiman Hijazi, «ma non abbiamo ancora capito se è un'ipotesi plausibile ed eventualmente a chi chiedere i permessi».
IL COMUNE Il rappresentante della moschea e altri fedeli dovevano incontrare esponenti del Comune sabato, ma l'incontro è stato rimandato. In ogni caso da Palazzo Bacaredda dovrebbe arrivare un via libera al tipo di soluzione cercata. Sia perché ad impegnarsi sono gli stessi militanti di Sel, il partito del sindaco Massimo Zedda, sia perché durante la campagna elettorale quello della moschea è stato uno dei problemi che ha tenuto banco e che il centrosinistra ha sempre promesso di risolvere. Ora resterebbe solo da decidere quale posto. Anche perché non è detto che i portici del Consiglio regionale siano disponibili.
IL RAMADAN Un'altra questione, poi, è trovare un luogo adatto per la fine Ramadan, il periodo di digiuno diurno, che quest'anno cade dal 20 luglio al 18 agosto. Servirà un posto molto grande, perché è la principale festa per i musulmani e in città arriveranno migliaia di fedeli anche dagli altri comuni dell'Isola. «C'è ancora tempo - sottolinea Agus - ci potrebbe essere l'arena concerti che speriamo sia pronta. Ancora è tutto da decidere».
Ma dopo agosto e l'estate arriva l'autunno, il freddo, le piogge e la necessità di un posto al chiuso, un luogo definitivo per la moschea. I musulmani da tempo affermano che sono disposti a pagare ma chiedono che il Comune gli aiuti. «Forse è meglio cercare spazio privato, quelli comunali necessitano di manutenzione», spiega Agus, «come partito daremo una mano per cercarlo».
Mario Gottardi