A fine anno sarà pronto il progetto di massima per le opere di infrastrutturazione del quartiere
CAGLIARI Il progetto di massima per la prima trance di investimenti per il recupero abitativo dei palazzoni di Sant’Elia è in fase di realizzazione e dovrebbe essere pronto entro fine anno. Nelle casse di Area (ex Iacp), titolare dell’intervento di riqualificazione, ci sono circa 34-35 milioni. Lo stanziamento risale al 2008 ed era funzionale all’accordo di programma siglato a fine marzo del 2008 tra l’allora sindaco Emilio Floris e l’ex governatore della Regione Renato Soru, poi non ratificato dalla maggioranza del consiglio comunale un mese dopo. Ora, dopo quattro anni di attesa, qualcosa si sta muovendo. E’ stato anche predisposto un tavolo tecnico tra Comune e Area per verificare la titolarità delle varie zone interessate ai lavori. La prima trance del progetto su cui sta lavorando l’ex Iacp si rifà alle ipotesi redatte dall’equipe dell’architetto Rem Koolhaas e riguarda gli interventi detti «infrastrutturali»: il recupero di tutto il «contorno» delle e alle abitazione. Il piano complessivo, secondo il piano Koolhaas, preve un finanziamento di centottanta milioni di euro. E su come recuperare l’intera somma, Area non sa niente. Ma il problema centrale, e preliminare al bando di queste prime opere, è un altro e riguarda la proprietà delle aree, che si porta dietro una serie di problemi irrisolti. In pratica non si potrà bandire il bando per i lavori di questa prima trance se non si conosce esattamente la titolarità delle zone su cui intervenire (e questo pre requisito non c’è). Nello stesso tempo, però, un passo avanti è stato fatto, anche se le aspettative che molti anno per questo primo intervento, affermano ad Area, andranno ridimensionati: si tratta, infatti, di lavori che non riguardano le abitazione. Durante la realizzazione del progetto di massima, Rem Koolhaas aveva fatto realizzare anche un’inchiesta-confronto sui desideri degli abitanti. E questa aveva mostrato come vi fosse un’ampia contrarietà verso l’abbattimento dei palazzoni, mentre c’era una grossa richiesta di interventi legati ai servizi e agli spazi «in grado di creare socializzazione e di collegare il rione col resto della città». Da qui l’idea di un intervento di riqualificazione che tenesse conto dell’ambiente locale. Ora, secondo Area, il piano comincia a muoversi.
(r.p.)