VENERDÌ, 03 OTTOBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari
di Alessandra Sallemi
Nel quartiere penuria di locali, il Comune cerca di animare la zona del mercato
Le attività possono cominciare dall’inizio del 2009
CAGLIARI. È andata: Sant’Elia e altri quartieri di ventidue città saranno una zona franca vera dove, chi avvia un’attività economica, per cinque anni non pagherà le tasse che prostrano il commercio e la piccola attività manifatturiera come sostengono non solo gli operatori del settore. Il Comune aveva deliberato di concorrere per questa opportunità e il capoluogo si trova in compagnia di Quartu e Iglesias. L’assessore comunale alle attività produttive, Paolo Carta, non minimizza un problema: nel quartiere di Sant’Elia ci sono pochi locali.
«Non c’è dubbio che Sant’Elia abbia bisogno di una robusta iniezione di attività produttive, noi - spiega l’assessore - siamo già impegnati a rendere operativi i locali del mercato di Sant’Elia. Il problema però che si dovrà considerare seriamente è che in generale non esistono locali idonei a far nascere attività produttive, la tipologia degli edifici è ristretta».
Secondo l’assessore varrà la pena di lavorare per superare questo ostacolo perché l’esperienza francese sulle zone franche urbane racconta storie meravigliose di una resurrezione economica contagiosa: la zona franca urbana non si risolve certo in un contributo a fondo perduto, dal primo gennaio 2008 ci saranno provvedimenti certi su temi fondamentali. «Mi ero speso anche per Castello», ricorda l’assessore: tali opportunità nei centri storici hanno funzionato molto bene. A Sant’Elia il comune ha cercato di rimediare alla desolazione del piccolo centro commerciale accanto al mercato: qualcosa è andata bene, qualcos’altro sta per mettersi in moto. Funziona già un’edicola, un bar non ha avuto successo, va bene invece il bar dentro il mercato, un operatore ha vinto la gara per l’affidamento di uno dei locali. «Saranno d’aiuto i progetti varati dal Comune: si è sbloccata alla Regione la pratica sul porticciolo dei pescatori, una struttura importante per dare impulso all’economia di Sant’Elia. Purtroppo la Regione ha rallentato parecchio la procedura, c’è sotto esame ancora la zona del lungomare che congiunge via Roma con Sant’Elia dove sono previsti ulteriori insediamenti per intrattenimento e spettacolo». I provvedimenti ideati dal governo Prodi e varati dal ministro Scajola devono superare ancora un paio di esami: del Comitato interministeriale per la programmazione economica e poi della direzione generale Concorrenza della Commissione europea per il via libera definitivo. Il ministro prevede che gli incentivi e le agevolazioni potranno essere distribuiti entro la primavera 2009, ma si tratta di somme non immense: 50 milioni di euro per il 2009, in forse se potranno essere erogati anche quelli che erano previsti per il 2008 (altri 50 milioni di euro). Scopo del piano per le zone franche urbane (la scelta dei quartieri è stata fatta sulla base di requisiti e di parametri che combinano tasso di disoccupazione, di occupazione, di concentrazione giovanile e di scolarizzazione), è quello di dare impulso alla nascita di piccole e micro imprese. In sintesi le agevolazioni: per cinque anni non si pagano l’Irap e i contributi previdenziali. Naturalmente, non sono del tutto escluse dalle agevolazioni le piccole imprese sorte prima del gennaio 2008: per loro varrà il limite dei contributi «de minimis».
Nella lista delle ventidue prescelte, Cagliari è fra le città a maggior disagio. Sarà un elemento che servirà nel dare priorità ai progetti? Le città candidate erano 64, 54 meridionali, nei giornali di settore si spiega che la selezione è stata molto rapida.