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Giulio Zasso
'è un senso di tristezza diffusa in questa storia che regala schiaffoni a tutti. Il Cagliari vola via, mentre il vecchio stadio di mille battaglie rossoblù muore nell'abbandono più desolante. Domani la città assisterà all'umiliazione della partita casalinga a mille chilometri dal Sant'Elia. Lo scontro Cellino-Zedda divide i tifosi e aggiunge veleno a una situazione già mortificante. L'escalation di incomprensioni delle ultime settimane regala il risultato peggiore: Cagliari in campo a Trieste e per giunta contro l'Inter, in una delle sfide più affascinanti della stagione rossoblù. Un'occasione persa, una figuraccia che dovrebbe far mangiare le mani. Si doveva evitare, i giocatori di questa partita surreale avrebbero dovuto fare di tutto per scongiurare l'irreparabile. Le notizie degli ultimi giorni propongono il gelido confronto tra amministrazione pubblica e azienda privata. Ma in mezzo a questo braccio di ferro c'è il simbolo di una terra, un patrimonio non quantificabile. Il Cagliari non doveva essere travolto da una contesa così avvilente, anche perché in fondo al tunnel non si vede ancora la luce. (...)
(...) Le ultime puntate della telenovela stadio non sembrano lasciare troppo spazio ai ripensamenti, almeno per questo campionato. La Lega di Serie A ha diffuso il calendario delle ultime partite e l'anticipo al sabato di Cagliari-Chievo (il 28 aprile) mette il timbro sull'intenzione di evitare sovrapposizioni con la partita della Triestina. Un altro colpo devastante che sembra allontanare i rossoblù dal Sant'Elia sino alla fine della stagione. E sullo sfondo s'intravede il rischio inquietante che sia per sempre. Senza un riavvicinamento tra Comune e Cagliari Calcio la partita di domani si rivelerà solo l'antipasto della giornata più crudele, il 6 maggio, quando i rossoblù dovranno vedersela con la Juventus in corsa per lo scudetto.
Eppure esiste ancora il tempo dei ripensamenti, della mediazione possibile che rimetta insieme i cocci. Il Cagliari a Trieste deve trasformarsi in un incidente di percorso, con la riapertura del tavolo politico e anche di quello tecnico, quasi invocato dai tifosi e da una città che non può permettersi di vedere la propria immagine calpestata da questa storiaccia. Ci sono le ultime giornate di campionato e c'è soprattutto il futuro del Cagliari. Entro il 30 giugno il club rossoblù dovrà indicare lo stadio in cui disputerà le partite della prossima stagione. Per ora è buio pesto, c'è spazio solo per i cattivi pensieri. Ma questa incertezza è inaccettabile. Stadio nuovo o recupero del Sant'Elia: una soluzione dovrà essere indicata al più presto. E nessuno può sognarsi di passare sempre la palla nel campo avverso. Il Cagliari è di tutti e deve uscire vincente a qualunque costo da questa partita, una delle più faticose dei suoi quasi cent'anni di storia. Di storia gloriosa che è sempre andata oltre i presidenti e i sindaci.