Sociale
SANREMO Cachet agli indigenti promessi al Festival, dopo le accuse del sindaco di Roma c’è il bonifico pure per Cagliari
Il Molleggiato mantiene la promessa, anche se con qualche ritardo. Prima di partecipare al Festival di Sanremo, Adriano Celentano, colpito dalle polemiche per il suo cachet, aveva annunciato che avrebbe destinato i soldi, 700mila euro, a due ospedali di Emergency e a 25 famiglie bisognose di sette città italiane: fra queste anche Cagliari. Ieri mattina dovrebbero essere partiti i bonifici. La notizia arriva dalla moglie Claudia Mori, dopo la punzecchiatura del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che più volte avrebbe sollecitato il Clan di Celentano perché inviasse le informazioni necessarie per la conclusione della pratica. La Mori, in qualità di amministratore delegato del Clan Celentano, ha provveduto a inviare a lui e a tutti gli altri sindaci ai quali andranno i fondi promessi, un comunicato nel quale quale scrive che, essendo stato contabilizzato in Banca ieri mattina il compenso di Celentano, ciascun primo cittadino sarà contattato dal notaio di Sanremo, Marco Aveta, che riceverà le somme da distribuire alle famiglie individuate tra quelle più indigenti. Un modo per dire che Celentano non si è dimenticato della promessa, anzi. E per dare anche una serie di indicazioni: «Confermando che la nostra famiglia non vorrà conoscere l'identità dei beneficiari della donazione», scrivono dal Clan, «dovrete consegnare, in via strettamente riservata, la documentazione che attesti l'avvenuta corretta consegna della somma di 20 mila euro destinata a ciascun nucleo familiare ». E ancora: «La somma donata non dovrà essere oggetto da parte dei Comuni e/o di altri soggetti di tratteciari della donazione», scrivono dal Clan, «dovrete consegnare, in via strettamente riservata, la documentazione che attesti l'avvenuta corretta consegna della somma di 20 mila euro destinata a ciascun nucleo familiare ». E ancora: «La somma donata non dovrà essere oggetto da parte dei Comuni e/o di altri soggetti di tratteciari della donazione», scrivono dal Clan, «dovrete consegnare, in via strettamente riservata, la documentazione che attesti l'avvenuta corretta consegna della somma di 20 mila euro destinata a ciascun nucleo familiare ». E ancora: «La somma donata non dovrà essere oggetto da parte dei Comuni e/o di altri soggetti di trattenute o ritenute o spese o altre deduzioni a qualsiasi titolo, trattandosi di una donazione con scopo effettivamente benefico dell’intera somma destinata». E poi l’altra condizione posta ai sindaci «è che siano individuate famiglie con bambini e che venga loro garantito l’anonimato » . Per Cagliari, la scelta del sindaco Massimo Zedda era stata quella di versare i soldi direttamente nel fondo comunale per i Servizi sociali. «Abbiamo scelto di non individuare delle famiglie, ma attraverso un progetto chiamato “I passi che facciamo”( tito - lo di una canzone di Celentano)”», spiega Susanna Orrù, assessore alle Politiche sociali, «daremo la possibilità ad altre 16 persone di accedere al servizio civico, ricevendo 700 euro per sei mesi». Un progetto dell'amministrazione finalizzato al contrasto delle estreme povertà, che ha ricevuto l’approvazione da parte del Clan Celentano. «Perciò non sceglieremo nessuno, ma scorreremo la graduatoria del bando per il servizio civico comunale, scaduto a dicembre», precisa l'assessore Orrù, «in questo modo chi riceverà questi contributi, si potrà rendere utile dando del benessere alla città». Monica Magro