GUERRA SULLO STADIO
il duello
ZEDDA:
«NON MI HANNO ELETTO PER FARE REGALI A QUALCUNO» Zedda ha accusato Cellino: «Non può scaricare sul Comune la responsabilità del trasferimento del Cagliari a Trieste. Ha scientificamente lasciato degradare il Sant’Elia per averlo gratis, ma io non sono stato eletto per fare regali a qualcuno. Gioca a braccio di ferro, ma ci deve 3 milioni 600 mila euro: due e mezzo già esigibili, gli pignoro i diritti Tv e straccio la convenzione sull ’uso dello stadio».
CELLINO:
«SINDACO GIOVANE DEVE TRATTENERE L’IMPETO » Cellino a caldo aveva preferito non rispondere alle accuse di Zedda, ma lunedì aveva detto: «Non do la colpa a lui. Se ha usato parole pesanti contro di me lo capisco, è giovane e si fa prendere dall’impeto. Ma la responsabilità del fatto che siamo senza stadio da undici anni non è sua, ma di chi ha amministrato Cagliari prima di lui e che non ha fatto niente. Vado a Trieste per affrontare un’emergenza». Era pronto a trattare, chissà se lo è ancora.
LO SCONTRO I rossoblù chiuderanno il campionato a Trieste, spunta l’ipotesi Is Arenas. E slitta l’ok all’agibilità dei Distinti, in commissione non c’è il Genio Civile. Il motivo? Organici carenti nUna Cagliari senza il Cagliari. Forse. Perché se prima era difficile adesso è impossibile, dopo che lo scontro fra Zedda e Cellino si è consumato, avere certezze sul futuro della squadra rossoblù e sul destino del Sant’Elia. Le voci non ufficiali si rincorrono, per i prossimi anni spunta l’ipotesi Quartu e sembra che Trieste sarà la casa della squadra in questo scampolo di campionato. L’unica certezza certificata emersa ieri è che slitta l’ok all’agibilità del settore dei Distinti, nel quale in questi giorni stanno lavorando gli operai del Comune. Il via libera della commissione di vigilanza sarebbe dovuto arrivare a fine mattinata. Le gradinate non erano ancora a posto quindi? No, il motivo non è questo. L’orga - nismo di controllo non ha deliberato perché mancava un componente, il rappresentante del Genio civile. C’erano tutti: Comune, Cagliari calcio, prefettura, vigili del fuoco, Asl, Coni, Agis e segretari. Mancava solo l’espo - nente dell’ente che fa capo alla Regione e, in base al testo unico sulla pubblica sicurezza, la commissione ha deciso di non deliberare. Dall’asses - sorato regionale ai Lavori pubblici, da cui dipende il Genio civile, arriva la giustificazione dell’assenza. E il motivo sa di beffa: l’organico è carente, non avevamo dirigenti da mandare. Così slitta l’autorizzazione. Inoltre la prefettura, nel verbale di incontro, ricorda al Comune che per valutare se con le reti di protezione dei Distinti si è fatto un bel lavoro, è necessario inviare con congruo anticipo tutta la documentazione. «In sintesi», è la lettura data dal Cagliari Calcio sul sito della società, «la commissione non ha potuto deliberare per l'assenza di un componente e la documentazione che il Comune doveva produrre non è risultata conforme alle specifiche richieste ». Il gruppo di controllo ha deciso di non decidere: scelta che, anche se Cellino ha già scelto di emigrare al Nereo Rocco, non è di poco conto. Il Comune aveva assicurato l’apertura del settore entro la partita che si sarebbe dovuta giocare sabato contro l’Inter. La certezza, causa assenza della Regione, non c’è.
I ROSSOBLÙ VERSO L’ADDIO Massimo Zedda martedì ha annunciato: «Se il Cagliari non paga quanto ci deve per l’uso dello stadio prima gli pignoro i diritti Tv e poi straccio la convenzione che ci lega alla società». E quando si esce dal Sant’Elia si entra nel campo delle probabilità. Viale la Plaia ha contattato in via informale il Comune di Quartu per chiedere l’eventuale disponibilità dell’impianto di Is Arenas. La conferma della richiesta rivolta al sindaco Mauro Contini arriva direttamente dal municipio di via Eligio Porcu, dove la proposta è stata accolta con favore, ma il primo cittadino vuole ancora capire quali e quanti benefici potrebbero arrivare per la sua cittadinanza. Ovvio che non accetterebbe di dare lo spazio di Is Arenas in cambio di quattro tribune Innocenti pronte per essere smontate da un momento all’altro. Qualche certezza in più sul fronte triestino: «L’ipotesi più accreditata è che il Cagliari giochi qui tutte le partite sino alla fine della stagione». A sbilanciarsi è l’assessore comunale allo Sport della città giuliana, Emiliano Edera. «Contatti sono in corso», ha proseguito Edera, «con il presidente Massimo Cellino». Trieste ne approfitta, e sta organizzando pacchetti turistici per le prossime partite, mentre il Comune sta rizollando il campo. Cagliari addio, quindi? Si attende il responso del presidente Massimo Cellino.
Enrico Fresu
LA RABBIA I DELUSI: SÌ ALLA CLASS ACTION
L’aveva proposto l’Italia dei Valori, con il consigliere comunale Nando Sechi. Adesso c’è chi si muove davvero: «L’associazione Casa dei Diritti, ricevute numerose segnalazioni e richieste da parte degli associati, ha incaricato i propri legali di verificare la possibilità di promuovere una class action contro il Cagliari Calcio per l’incredibile decisione di trasferire a Trieste l'attesissima partita di campionato conto l’Inter». Il comunicato dell’associazione, che può contare su un team di agguerriti avvocati, era stato inviato prima che si venisse a sapere che si fa sempre più forte la possibilità che il Cagliari concluda la stagione al Nereo Rocco. Ora gli animi potrebbero essere ancora più accesi. «Per quanti volessero aderire all'iniziativa o ottenere ulteriori informazioni », continua il comunicato, «è a disposizione l'email dell'associazione:
diritticagliari@tiscali. it».