Discariche abusive dappertutrto: al villaggio pescatori a Giorgino, neii quartieri di Tuvixeddu, Tuvumannu, San Michele e Mulinu Becciu. E in alcuni casi l’immondizia (di ogni tipo) finisce anche nel sottosuolo: nei tunnel sotterranei del del San Giovanni di Dio c’è una discarica con amianto. Dietro il cimitero di San Michele, in via delle Langhe, uno spiazzo è diventato un’estesa discarica. Come nell’area che va da via Carpaccio a via Gherardo Delle Notti, a Mulinu Becciu. Rifiuti anche nei sottopassaggi di via Po, dietro il canile municipale, tra il vecchio porticciolo e il Lazzaretto a Sant’Elia e nei canali del ponte della Scaffa e di Terramaini: gli argini di quest’ultimo, Mammarranca, sono coperti di gomme di automobili. Nel sottosuolo dell’ex clinica Aresu, in via San Giorgio, le falde acquifere sono risultate inquinate. Tornando a San Michele, in via Cinquini c’è un tappeto di siringhe e bottiglie, intorno alla vecchia sede dell’ex circoscrizione. Plastica, legno bruciato e copertoni anche in via Podgora, via Abruzzi e al confine tra Pirri e Monserrato. In una parte non controllata del cimitero monumentale di Bonaria, infine, sono state trovate alcune carcasse di gatti bruciati, abbandonate tra scatole di cartone, rami secchi e rifiuti di ogni genere. Insomma: la città in mano agli incivili.
LA MAPPA DEL COMUNE
È questa la mappatura completa delle discariche abusive cagliaritane, realizzata dalla commissione Servizi tecnologici, presieduta da Fabrizio Marcello (Pd), dopo i sopralluoghi effettuati in questi mesi. «Una delle nostre priorità è la tutela dell’ambiente, questo è un primo e importante passo», spiega Marcello, durante l’incontro con associazioni ambientaliste, ieri mattina in Comune, «abbiamo avanzato all’assessore Pierluigi Leo una serie di proposte per contrastare l’inquinamento del suolo», prosegue, «come chiedere a Demanio, Regione, Cacip e Autorità portuale la cessione di certe aree con discariche abusive di loro proprietà. Inoltre, serve conoscere tutte le aree a rischio inquinamento, collaborando con forze dell’ordine, Asl, associazioni di volontariato e guardie ecologiche». In arrivo anche multe per i privati che non dovessero ripulire le zone di loro competenza. «Con una diffida iniziale e, se necessario, con un nostro intervento pagato dal privato», argomenta Marcello, «nel nostro assessorato aprirà un ufficio di controllo delle discariche. I cittadini ci aiuteranno, segnalando zone inquinate via internet».
IL SÌ DELL’ASSESSORE Promuove tutte le proposte Pierluigi Leo, assessore ai Servizi Tecnologici. «Le sposo in pieno. Presto metteremo anche telecamere in punti strategici », promette l’assessore, «recinteremo le aree abbandonate di nostra proprietà e avvieremo un confronto con le amministrazioni dell’area vasta per aggiungere al bando di gara del porta a porta una voce che impegni la società vincitrice a ripulire le aree che dovesse notare nel corso del ritiro dei rifiuti». Paolo Rapeanu
VIA BAINSIZZA CHIUSA L’AREA DEGRADATA
Dopo decenni di attesa, i residenti dell’area di via Bainsizza all’altezza dell’istituto Meucci e della torre radio abbandonata potranno vivere al sicuro. L’assessorato ai Servizi Tecnologici ha infatti ripulito l’area, meta di tossicodipendenti e prostitute, e posizionato un cancello. Il tutto per rendere l’area fruibile ai soli abitanti. «Abbiamo speso 11500 euro, 7500 per il cancello e 4000 per la bonifica della zona», spiega l’assessore ai Servizi tecnologici, Pierluigi Leo, «nonostante l’area non sia di proprietà del Comune ma della Regione, non potevamo disinteressarcene. Le famiglie che abitano da decenni l’area vivevano una costante situazione di insicurezza, specie di notte l’area era frequentata da persone poco raccomandabili», riconosce Leo, «le chiavi del cancello ce le hanno solo gli abitanti, che potranno vivere più serenamente. Tra l’altro», conclude l’assessore «una così bella zona immersa nel verde non poteva continuare a essere utilizzata come discarica abusiva » .