TIFOSI MOBILITATI
CAGLIARI Cuori rossoblù con direzione Friuli, sponda giuliana. Per sostenere Cossu e soci alle prese con l’Inter. È composta, grosso modo, da circa trecento nomi la lista dei tifosi del Cagliari pronti a raggiungere Trieste. Una sfida nella sfida, per di più, alla vigilia del week end pasquale. Ficcadenti non ha scelta: deve alzare l’asticella della concentrazione. Giocare contro i nerazzurri al Sant’Elia a sei giorni dalla vittoria con l’Atalanta, avrebbe richiesto altre energie. Così, mentre in città gli appassionati si dividono nell’attribuire le colpe per il trasloco a mille e duecento chilometri da Cagliari, si è avviata la macchina organizzativa. La proposta del gruppo Cagliari Supporters riscuote attenzioni. Con circa 70 euro (volo charter, bus scalo Ronchi dei legionari-stadio e biglietto per la gara) si dovrebbe partire sabato da Elmas con rientro in serata. Il condizionale è d’obbligo. Per i tifosi e per gli operatori. «Abbiamo avuto molti contatti e siamo in piena attività: ma a cavallo delle festività pasquali, non è mai semplice trovare compagnie che abbiano aeromobili a disposizione», spiega Ivan Scarpa, titolare dell’agenzia Viaggi di Litta. «Siamo abituati a muoverci in velocità e con competenza. Faremo in modo di soddisfare al meglio le esigenze dei tifosi rossoblù», rilancia l’imprenditore turistico e operatore di fiducia del Cagliari. Insomma, in città c’è fermento. Ma anche defezioni: «Ci piacerebbe seguire la squadra ma stiamo a casa. Il Cagliari è salvo e organizzare una trasferta in Friuli con poco preavviso è complicato», spiega Luca Pennisi, presidente del club “Giuristi rossoblù”, 150 associati sparsi tra Distinti e Curva sud. Di fronte alla tv e abbastanza scocciato anche Emanuele Pisano, penalista e fedelissimo del settore Distinti: «Me ne torno alle mie maratone. Sono abbonato da anni e dalla Fiorentina mi sbattono ovunque con una tessera che non vale nulla. A Trieste? Ma neanche per sogno!». Intanto, Maurizio Loi, macellaio al mercato di san Benedetto, sintetizza: «Lo stadio fa schifo e noi abbonati siamo stati mortificati e presi in giro». Sul tema, rilancia Luca Pennisi: «Non abbiamo mai applaudito il presidente Cellino, ma questa provocazione pare intelligente e può essere positiva per i tifosi». Di certo col segno più la reazione degli emigrati nel Nord Est del Paese. Con Trieste, ovviamente, in festa: la serie A manca da 60 anni, fatta eccezione per un Brescia-Lazio, col “Rigamonti” squalificato, del 1993. Nel capoluogo giuliano attendono il pienone del “Nereo Rocco”, oltre 28mila posti a sedere. Mario Frongia