Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Per i sardi stangata a Natale: con l'Imu imposte triplicate

Fonte: L'Unione Sarda
4 aprile 2012

 

Il tam tam provocato dalle lamentele dei Caf, i centri di assistenza fiscale, di tutta Italia ha prodotto un primo risultato, anche se l'incertezza sul pagamento dell'Imu resta e la stangata arriverà lo stesso e sarà pesante (la spesa in media triplicherà). Gli italiani e i sardi si preparano ad aprire il portafogli, ma ancora il governo non è in grado di dire quanto dovranno pagare. E così i Caf, compresi quelli sardi, sono stati presi d'assalto: chi deve compilare la dichiarazione dei redditi chiede lumi anche sull'Imu, ma la risposta è la stessa: «Ritorni».
I Comuni ora avranno tempo fino al 30 settembre (e non più al 30 giugno) per fissare le aliquote per l'Imposta municipale unica. Ma la scadenza per il versamento dell'acconto Imu è prevista il 18 giugno (il 16, la data originaria, cade di sabato). Da Roma è arrivata una prima rassicurazione, anche se per avere certezze si dovrà attendere l'approvazione del dl fiscale. L'acconto di giugno, è stato spiegato in un emendamento approvato ieri in commissione Bilancio e finanze del Senato, si pagherà con le aliquote base e le detrazioni già fissate dal Governo nella manovra. Non ci saranno dunque sanzioni o interessi, mentre a dicembre si verserà il conguaglio, che sarà quantificato solo in un secondo momento (il governo deciderà entro il 10 dicembre se e cosa modificare su aliquote e detrazioni). È a quel punto che arriverà la stangata. L'emendamento dice infatti che entro il 31 luglio, i tecnici romani faranno una prima stima del gettito per decidere solo dopo come modulare il conguaglio. A quel punto i Comuni, entro il 30 settembre, potranno deliberare le aliquote (ma alcuni enti locali stanno già provvedendo, come Cagliari che ha deciso di far pagare l'aliquota del 5 per mille sulla prima casa). Sempre ieri è stato chiarito che non sono previste esenzioni per gli anziani ricoverati negli ospizi, mentre «non pagano l'Imu le fondazioni bancarie, una vergogna», ha denunciato il leader dell'Idv Di Pietro. Esenti invece le case inagibili (per esempio nelle zone terremotate).
 

I CAF IN DIFFICOLTÀ Le difficoltà dei Caf, tuttavia, non riguardano soltanto la mancanza di certezze sulle aliquote. «In realtà mancano ancora i codici tributo», spiega Roberto Salone, responsabile regionale del Caf Cisl, «e senza questo dato è impossibile compilare i moduli F24 da consegnare ai nostri utenti». Il risultato è che chi si rivolge a un centro di assistenza fiscale (dal 1° marzo aperti per 730 o Unico) dovrà tornare una seconda volta nei Caf.
 

I NUMERI I contribuenti che si rivolgono ai Caf sono 380 mila in tutta l'Isola. Ma a pagare l'Imu saranno molti di più. I commercialisti sardi parlano di circa un milione di persone tra prime e seconde case, fabbricati rurali e immobili commerciali. «Abbiamo chiesto noi di pagare l'acconto con l'aliquota base», osserva ancora Salone. Una richiesta, avanzata dal coordinamento dei Caf, che per ora sembra essere stata accolta. In realtà i centri di assistenza fiscale hanno proposto anche di spostare la scadenza. «Abbiamo promesso ai nostri utenti che ora acquisiamo tutti i dati e non appena avremo certezze, invieremo loro i moduli a casa, prima del 18 giugno», spiega Gianfranco Putzu del Caf-Cgil, ma al momento «ci è stato spiegato che le aliquote saranno pubblicate su un sito del ministero dell'Economia. E tutto questo avverrà sulla base di un regolamento che ancora non esiste. Non posso negare che siamo in difficoltà e in ogni caso la previsione è, in media, di una triplicazione della spesa».
 

I COMMERCIALISTI E anche i commercialisti sono sul piede di guerra: da settimane chiedono uno slittamento dei termini per i pagamenti. «Non si può arrivare a ridosso di una scadenza fiscale senza avere un'interpretazione univoca della legge, si va avanti a vista», denuncia il presidente dell'Ordine dei commercialisti di Cagliari Gianfranco Murgia. Il problema è che il governo ha bisogno di quei soldi e «li vuole incassare in tempi brevi», afferma Murgia, «altre scadenze possono essere rinviate, ma sull'Imu lo Stato deve fare cassa».
Dunque, i sardi si preparino a versare l'Imu calcolando l'aliquota al 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per seconde case, immobili agricoli e commerciali. E se i Comuni decideranno di ridurre l'aliquota, a dicembre si verserà di meno. Ma per ora, è solo una speranza. Niente di più.
Giuseppe Deiana