Seminario: Cagliari naturalmente
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«Camminare per la città e imparare a guardarla con occhi diversi, cercare nei luoghi quei segni della ruralità cancellati. Non usare i monumenti come dei nonnetti a cui si dà retta solo il giorno del loro compleanno ma interrogarli, leggere i loro segni come espressione di una biblioteca vivente, fonte di esperienza utile per fare delle scelte future». Sono i consigli dati dall'agronoma Tiziana Sassu ieri pomeriggio al Centro comunale d'arte e cultura il Ghetto, durante il seminario “Cagliari, naturalmente!”, ultimo appuntamento del ciclo di conferenze “Le identità locali, città e paesi si raccontano”: incontri preparatori alla prossima edizione della manifestazione Monumenti Aperti, attesa in città per il 5 e 6 maggio prossimo.
Dopo i percorsi storici, archeologici e urbanistici, per l'ultimo incontro ci si è concentrati sulla natura per offrire ai professori, che prepareranno gli studenti (guide durante la manifestazione), diverse chiavi di lettura, sia dei siti che degli spazi verdi della città. Il monumento viene inserito in una visione più ampia, non più a sé stante ma al centro di un percorso che lega ambiente urbano, naturale e rurale: in un itinerario virtuale attraverso via Sant'Alenixedda, Buoncammino, i parchi urbani di Monte Urpinu, Monte Claro e San Michele. Si parte da Villa Muscas, che prima di diventare Regia scuola di viticoltura ed enologia era un'immensa azienda agraria circondata da vigneti e alberi di gelso, e di cui oggi, tra il Teatro Lirico e il Conservatorio di musica in via Sant'Alenixedda, è rimasto solo il fabbricato.
Ma alcuni piccoli segni che parlano della sua storia sono ancora lì, come i tre gelsi ultracentenari nel cortile interno. Non si parla soltanto dei tanti orti urbani di cui era circondata la Cagliari di un tempo ma anche degli uomini che negli anni hanno contribuito a migliorarla: Sante Cettolini con la scuola agraria, Patrizio Gennari e l'orto botanico, Domenico Lovisato e la sua raccolta paleontologica, Clemente Susini e la collezione di cere anatomiche. «Cagliari è al 18°posto nella classifica italiana per spazi verdi per ogni abitante - spiega Tiziana Sassu - come potrebbe diventare se il verde aumentasse? Camminare per la città e riflettere forse potrebbe aiutare».
Veronica Nedrini