Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«La solita presa in giro, a pagare sono soprattutto gli abbonati»

Fonte: La Nuova Sardegna
3 aprile 2012

LE REAZIONI DEI TIFOSI





Sui siti sostenitori rossoblù scatenati: «E’ una follia giocare in Friuli, ma è soprattutto una mancanza di rispetto per chi segue la squadra sempre, anche quando le cose non vanno bene»

CAGLIARI «Trieste? Sarebbe vergognoso e folle». Mariano Delogu e Tonino Orrù, ex presidenti del Cagliari, la vedevano così. Ieri, alle 17.33, col comunicato n. 196, la Lega calcio ha chiuso i discorsi: Cagliari-Inter si gioca sabato al «Nereo Rocco». Una mazzata per tifosi e appassionati. «Siamo la barzelletta del calcio. Comunque, grazie Cellino grazie Zedda e a quanti ci fanno fare questa bellissima figura», scrive un fedelissimo sul sito rossoblù. A ruota, gli altri: «Ma poi, proprio a Trieste si doveva giocare? La città più irraggiungibile d'Italia, persino per i sardi che vivono al nord». E ancora: «La solita presa in giro per abbonati e no». Indignazione, rabbia, incredulità. Era dura, anche per il tifoso più scafato, pensare che la squadra potesse sfidare l’Inter in Friuli. Eppure – al netto dei bluff e delle provocazioni - si è arrivati al punto di non ritorno. «Qual è il premio fedeltà, giocare le partite a Trieste?», scrive silvietta248. Ma sono gli abbonati a prendere la botta maggiore. Con quelli dei Distinti e della curva Sud – out dal 22 gennaio scorso, Cagliari-Fiorentina, per l’inagibilità firmata dalla Commissione vigilanza per i rischi “caduta calcinacci” - in prima fila. Tra questi, la pazienza è finita: «Ci hanno sballottato alla tribuna laterale, dove si paga di meno e si vede molto peggio. Ora, Trieste. Roba da terzo mondo», dicono Andrea Uccheddu, ortopedico, e Sergio Floris, commerciante, titolari della carta Gold, data dal Cagliari agli abbonati doc. «Viviamo una storia assurda. Dopo la Fiorentina la società aveva parlato di rimborso. Poi - spiega Gianni Cossu, neurologo – la passione ha avuto la meglio. Trieste? Pazzesco». Sconcerto e delusione. E l’addio alle gare con Catania, Chievo e Juventus. Per stare alla Juve, è amaro il post sul sito “Tifosi bianconeri”: «A Trieste giochiamo in casa noi. Quanti tifosi del Cagliari ci saranno?». Cellino rilancia: «Lì tifano tutti Milan. Per noi, sarà meglio che giocare al sant’Elia». Sarà. Però, su facebook, i cinquemila del gruppo “Dateci uno stadio”, fremono. Tra chi segue il patron, alcuni che lamentano la perdita del finale di campionato – con la salvezza matematica da incassare -, altri che puntano il Comune: «Una vicenda squallida. Testimonia quanto i politici siano interessati al calcio solo per le elezioni», dice un tifoso. Intanto, per 70 euro (aereo, bus e biglietto per lo stadio ) l’associazione Cagliari supporters cura la trasferta in Friuli. «Torno alle mie maratone. Sono abbonato da anni e ora – dice Emanuele Pisano, penalista – mi sbattono ovunque con una tessera che non vale nulla». Mario Frongia