Il caso
VIA ISONZO Annullato un incontro previsto per oggi nella sede del Man Ray. Il coordinamento antifascista: intimidazione delle forze dell’ordine. Lobina: inaccettabile. L’Arma: normale routine n Un’assemblea antifascista che salta diventa un caso. Soprattutto se organizzatori e partecipanti mancati parlano di “intimidazione ” da parte delle forze dell’ordine. «Un normale controllo con finalità di ordine pubblico », spiegano invece dal comando dei carabinieri. L’incontro era previsto per oggi, nelle sede di via Isonzo dell’associazione culturale Man Ray. Il coordinamento antifascista cagliaritano, nato da qualche mese, con manifesti attaccati in città e sui social network, aveva lanciato l’idea di un’assemblea. Da discutere c’erano iniziative da portare avanti in vista della festa di liberazione del 25 aprile. L’invito era esteso a tutti. La adesioni sono arrivate, ma nessuno sapeva prevedere chi avrebbe partecipato, e quante persone sarebbero arrivate. Queste domande se le sono poste anche i carabinieri della compagnia di Cagliari: venerdì mattina due rappresentanti dell’Arma si sono presentati in via Isonzo per raccogliere informazioni. Un controllo di routine, spiegano dall’Arma, per capire che tipo di incontro si sarebbe dovuto tenere oggi. Anche perché, in questi casi, c’è sempre il rischio che qualche esponente di estrema destra decida di improvvisare un blitz, e la situazione si surriscalderebbe. «I carabinieri sono stati gentili, hanno chiesto solo qualche informazione sull’assemblea», spiega Stefano Grassi di Man Ray, «ma abbiamo comunque preferito non dare più la disponibilità della sala. Volevamo solo discutere», aggiunge, «però a questo punto sarebbe meglio farlo in un luogo pubblico, magari concesso dall’amministrazione». Grassi dice di non cercare la polemica. Che però è innescata, e viene rilanciata dal coordinamento antifascista: «Era stata data la disponibilità di uno spazio che abitualmente ospita simili iniziative di carattere culturale e politico », è scritto in una nota, «A pochi giorni dall’incontro le forze dell’ordi - ne, dopo aver chiesto insistentemente informazioni sugli organizzatori dell’evento, hanno di fatto costretto i detentori dello spazio a negarne l’utilizzo al coordinamento. Una situazione senza precedenti», conclude la nota, «che riteniamo preoccupante, qualora vi fosse insito un tentativo di ostacolare una libera riunione di cittadini ». Ipotesi che viene smentita dai carabinieri, che ribadiscono l’ordinarieta delle domande poste in via Isonzo. L’episodio però scatena la rabbia di Enrico Lobina, consigliere comunale della Federazione delle Sinistre, che avrebbe dovuto partecipare alla riunione: «Si è trattato di intimidazione. Mi sembra che si stia creando un clima preoccupante». E. F. LA LETTERA
L’ANPI: ZEDDA, NO AI FASCISTI
No alla manifestazione neofascista a Cagliari in occasione del 25 aprile: a chiederlo è l’Anpi, associazione partigiani, che ha inviato una lettera al sindaco Massimo Zedda affinché «si adoperi per dissuadere i gruppi neofascisti a desistere dall’intento di organizzare alcuna manifestazione nel giorno della Festa dedicata, com’è risaputo, con apposita legge dello Stato, esclusivamente alla liberazione nazionale». Sotto accusa ci sono cori e striscioni che ogni hanno vanno in scena nella scalinata della basilica di Bonaria, con la scusa della commemorazione della Repubblica di salò. Negli anni passati tra gruppi contrapposti c’è stata qualche tensione, ma non si sono registrati scontri. Più tesa è sempre stata la commemorazione dei martiri delle Foibe, che nell’ultima edizione non ha fatto registrare alcuna tensione.