Nessuna certezza al Sant'Elia per la gara di sabato con l'Inter
I dirigenti del Cagliari ieri in visita a Trieste
Vedi tutte le 3 foto
È una telenovela infinita, ma anche una storia terribilmente complicata che rischia di esporre a nuove figuracce il Cagliari e tutta la città. Il disgelo tra Cellino e Zedda non riesce a regalare certezze perché la buona volontà del Comune non può ancora bastare per togliere i sigilli alle tribune del Sant'Elia. La prospettiva Trieste resta in piedi, anche alla luce del sopralluogo di ieri di alcuni dirigenti rossoblù - accompagnati dai rappresentanti della Lega di Serie A - nell'impianto giuliano.
Domani il Cagliari gioca con l'Atalanta la sesta partita di fila tra i resti di uno stadio impresentabile, mentre sabato arriva l'Inter un po' in affanno col suo triplete sbiadito ma sempre accompagnata dal fascino da big. La partita attirerà migliaia di persone da tutta l'Isola e lo stadio non potrà non essere all'altezza (almeno minima) della situazione. Per questo saranno decisive le indicazioni della Lega da una parte e della Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli dall'altra.
Proprio domani scade la deroga concessa dalla Lega sulla capienza dell'impianto. Ora è di 12.500 spettatori, quota lontanissima dalla linea di galleggiamento di 20.000 imposta per le partite di Serie A. Difficile strappare una proroga senza la presenza di segnali di buona volontà. Così è fondamentale che si arrivi almeno all'apertura dei Distinti, con un pacchetto di 5000 spettatori in più che darebbe appiglio a una nuova deroga. Il Comune ha garantito un intervento immediato di manutenzione straordinaria delle vecchie mura della tribuna per consentire un accesso in sicurezza agli spettatori. E qui dovrà entrare in scena la Commissione di vigilanza della prefettura per dare il via libera alla riapertura dei Distinti. Ma quando succederà tutto questo? Lunedì? Martedì? E poi arriverà davvero l'autorizzazione?
Il Cagliari non può rischiare di trovarsi col cerino in mano a pochi giorni dalla sfida con l'Inter. Ci sarebbe il rischio concretissimo di una multa salata, se non di una sconfitta per 0 a 3. Per questo il club rossoblù non ha alcuna intenzione di lasciar perdere la ruota di Trieste. La salvezza dev'essere ancora conquistata e le acque agitate delle ultime settimane in Lega non sono una sicurezza sulle decisioni che verranno prese nei prossimi giorni. Da qui la possibilità che si giochi davvero la strana partita nello stadio più lontano d'Italia.
I tifosi rossoblù si augurano che non succeda nulla di tutto questo. Se lo augurano soprattutto gli abbonati che subirebbero anche lo smacco del danno economico. E allora meglio confidare in una nuova giornata di figuracce, quando le telecamere di mezzo mondo non faranno fatica a riconoscere l'impianto cagliaritano dalle sue condizioni pietose.
Giulio Zasso