Manifestazione dei consiglieri comunali contro il pagamento della sosta
La denuncia: «Il biglietto è una tassa sulla salute»
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Neanche Monti è riuscito raggiungere un'intesa così ampia. C'era praticamente tutto l' arco costituzionale del Comune di Cagliari, ieri di fronte al Brotzu, per dire no ai parcheggi a pagamento dell'ospedale. Una protesta pacifica, ma decisa che ha coinvolto oltre ai politici, commercianti della zona, familiari in visita ai pazienti e rappresentanti delle associazioni di trapiantati. La manifestazione è rimasta sempre entro i margini della correttezza e i carabinieri, intervenuti con due pattuglie, si sono limitati a registrare i motivi dell'iniziativa.
IL BLITZ Alle 10,30 nel più grande ospedale della Sardegna c'è il caos d'ordinanza. Entrare in auto è complicato e trovare uno spazio libero è un'impresa. Tutto si ingarbuglia ancor di più all'uscita. Pagare il biglietto non è così semplice, soprattutto per chi ha dimenticato il ticket sul cruscotto e deve lasciare la macchina in doppia fila per raggiungere le obliteratrici. Il campionario di volgarità e turpiloqui è uno stimolo per Sergio Mascia di Sel, Gianni Chessa dell'Udc, Tanino Marongiu del Pd, Paolo Casu del Psd'Az e Raimondo Perra dei socialisti, riuniti di fronte a quello che sino a due mesi fa era l'ingresso del parcheggio gratuito alla sinistra del Brotzu. «Sentito? La gente non ne può più di questi soprusi. Qui la sosta non sarà mai a pagamento. Il biglietto per i parcheggi è solo l'ennesimo balzello, una nuova tassa sulla salute dei cittadini. Il direttore generale deve mettersi in testa che qui non si viene per shopping o divertimento».
ASSALTO ALLA RECINZIONE Gianni Chessa è tra i più attivi e passa all'attacco, solleva di peso la rete metallica e apre i due varchi. «Selargius ha dato l'ok per l'area di sua competenza, noi no. Il Consiglio comunale e il sindaco Zedda hanno detto no in modo deciso ai parcheggi a pagamento. I nostri tecnici e la Polizia municipale stanno accertando se non esista l'ipotesi di reato per interruzione di servizio pubblico». I consiglieri annunciano nuove iniziative. «Basta con le strisce blu, la prossima tappa sarà all'Ospedale civile. Nel frattempo chiederemo che martedì il Consiglio si svolga in quest'area, aperto a tutti».
CHIUSI DENTRO I commercianti non fanno sconti. «Le transenne nella corsia d'emergenza sono una barriera insormontabile per i nostri clienti», afferma Ilaria Licheri , gestore di in bar. «Ho già licenziato una collaboratrice e tre hanno subito una riduzione d'orario». Sulla stessa linea Nicola Barbieri , titolare di una rivendita di materiale sanitario. «Questi signori pensano di essere i padroni dell'area. Ci hanno promesso una rotatoria, ma abbiamo ancora visto niente». Raffaele Siddi , edicolante, tira le somme. «Gli affari sono diminuiti del 50 per cento. Non possiamo continuare così».
Andrea Artizzu