SAN BENEDETTO.
Gli operatori non hanno dubbi: si evade per sopravvivere
Blitz della Finanza al mercato, poche irregolarità
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A ventiquattro ore dal blitz dei finanzieri e degli 007 dell'Agenzia delle Entrate, tra i box del mercato di San Benedetto ci si guarda con sospetto. Commercianti e clienti temono altre sgradite sorprese. Eppure la verifica in “stile Cortina”, «giusta ma esagerata» dicono macellai, verdurai e pescivendoli, non ha fatto vittime tra cassette di pomodori e banconi con anguille vive. Tanti verbali, pochissime irregolarità.
LA FUGA Anche grazie a una provvidenziale “fuga”. «Ci sono venditori che non hanno il registratore di cassa. Hanno visto arrivare i finanzieri e sono usciti dal mercato portandosi dietro la merce giusto in tempo», raccontano alcuni operatori del mercato. Un'evasione «per sopravvivere» secondo Alessio Farci. Dal suo box di pesce ammette: «Anche io, qualche volta, sono un evasore. Ogni tanto non batto lo scontrino. Lo dico senza problemi. Non mi va di dare il 70 per cento del mio lavoro allo Stato senza ricevere alcun servizio. E ora che la crisi ci sta ammazzando siamo costretti a fare così per sopravvivere. Ci costringono a evadere». A San Benedetto le irregolarità ci sono, inutile nasconderlo: «C'è anche chi lavora in nero pur di farsi la giornata», aggiunge Farci. La pensa così anche Silvano Portoghese. Apre il suo bancone di pesce solo il sabato. «Siamo alla fame. Durante la settimana i clienti sono pochi. Non ne vale la pena aprire. Io vorrei lasciare il box a mio figlio. Ma ho paura che saremo costretti a chiudere prima. Se riusciamo a mettere da parte qualcosa è grazie alle vendite sotto banco». Bruno Troia prepara un sacchetto di cozze e arselle. Tra un cliente e l'altro dice la sua: «Siamo molti commercianti e sapevano di poter trovare qualche irregolarità tra scontrini non emessi e registratori di cassa assenti. Un blitz atteso, prima o poi».
BLITZ GIUSTO Sul blitz di venerdì, il coro dei commercianti è unanime. «Giusto, hanno fatto il loro dovere. Ma forse è stato un po' esagerato», spiegano Tamara Soru (frutta e verdura) e Federico Iale (formaggi e salumi). Troppi finanzieri hanno spaventato la clientela. «Ben vengano i controlli», conferma Antonello Mulas, calzolaio, «ma il mercato è stato assediato. Alcuni acquirenti si sono preoccupati, andando via senza fare la spesa». Nicola Cinus, polleria, aggiunge: «I clienti erano turbati. Sicuramente gli affari ne hanno subito le conseguenze».
I CLIENTI Loro, i clienti, sono dalla parte dei controllori. «Dovrebbero fare queste verifiche dappertutto», propone Giovanni Fanzecco, pensionato residente al Cep. «Io faccio la mia parte: chiedo sempre lo scontrino». Anche Maria Delia Porcedda è una cittadina modello: «Pretendo la ricevuta per ogni acquisto che faccio. Se tutti facessimo così evadere sarebbe molto più complicato». Anna Maria Sirigu ammette: «Qualche commerciante ci prova. Mi dice «ma ha preso solo due cose, perché vuole lo scontrino?» Ne approfittano soprattutto quando ci si conosce da molti anni».
Matteo Vercelli