SANT'AVENDRACE.
Due giovani madri “sfondano” alcune case disabitate
L'edificio Anas nelle mani di famiglie in difficoltà
Vedi tutte le 2 foto
Doppio dramma della povertà a Sant'Avendrace. Due giovani donne cagliaritane disoccupate hanno occupato insieme ai loro figli la Casa Cantoniera di piazza Sant'Avendrace, tra viale Elmas e viale Monastir. L'intrusione abusiva risale al 23 marzo. Le due donne, che sono cugine, intorno alle 23,30 hanno sfondato la porta in legno dell'ingresso principale, di fronte al rifornitore di benzina, prendendo così possesso di due dei cinque appartamenti che si trovano all'interno della Cantoniera dell'Anas.
L'IDENTIFICAZIONE «Il giorno successivo», raccontano le protagoniste della vicenda, M.E.M. e F.P., rispettivamente di 32 e 30 anni, «si sono presentati due agenti della polizia per verificare la situazione, identificarci e cercare di capire quali fossero le nostre intenzioni. Abbiamo detto agli agenti che non avevamo un altro posto dove andare e che volevamo assolutamente restare qui. Loro sono andati via dopo un breve colloquio, non ci sono stati problemi». Nei giorni successivi le due ragazze - la prima convivente con quattro figli maschi di età compresa fra 3 e 14 anni, la seconda sposata con tre figli, un maschio e due femmine, tutti più piccoli di dieci anni - hanno ripulito gli ambienti e arredato un minimo i locali dei due appartamentini. «Quando siamo entrate c'erano solo due scrivanie», hanno riferito, «tutto il resto lo abbiamo portato noi, dai letti fino al frigorifero. Per cucinare ci stiamo arrangiando con un fornello da campeggio collegato alla bombola del gas».
LA TENSIONE Nessuna novità di rilievo fino a sabato scorso, quando in piazza Sant'Avendrace è scoppiato il finimondo. Sul posto si sarebbe presentata una funzionaria dell'Anas per intimare alle due famiglie di abbandonare immediatamente gli appartamenti occupati abusivamente. «Poi sono arrivati anche i carabinieri e i vigili del fuoco che però non sono intervenuti», raccontano le due cugine, «hanno tentato di farci sloggiare, qualcuno ha rotto anche un vetro della finestra approfittando di un momento in cui non eravamo tutti a casa. Ma noi abbiamo fatto opposizione, ci siamo barricate in un'unica casa con i nostri sette bambini e alla fine se ne sono andati tutti via per fortuna. Speriamo che ci lascino in pace, noi vogliamo stare qui, non abbiamo alternative».
LA SCELTA Le donne, così come i loro compagni, sono senza occupazione da tempo. «Prima abitavamo tutte e due insieme alle nostre madri, eravamo in dieci in una casa e in otto in un'altra. Quando abbiamo saputo che nella Casa cantoniera di piazza Sant'Avendrace non ci viveva nessuno abbiamo deciso di occuparla». Gli appartamenti sono cinque e da quando due sono stati occupati, una squadra di operai dell'Anas picchetta ininterrottamente l'accesso agli altri tre per evitare che l'episodio si ripeta.
Paolo Loche